Mondo Perito, Trov@ti in rete

Lavoro da remoto: Osservazioni sulle dichiarazioni del Presidente UnipolSai, Carlo Cimbri

Sul Sole 24 ore del 18 settembre 2024 è stata pubblicata una breve dichiarazione del Presidente del Gruppo UnipolSai, Carlo Cimbri, relativa all’impiego dello smart working da parte della società.

Qui il link dell’articolo https://www.ilsole24ore.com/art/cimbri-il-lavoro-remoto-non-e-nuova-normalita-AFA6SbyD?refresh_ce=1

Abbiamo apprezzato molto che il vertice di un Gruppo così importante ci abbia messo la faccia e abbia espresso la sua opinione rispetto alle strategie con cui vorrebbe indirizzare il lavoro in azienda.

Si legge nelle poche righe dell’articolo che secondo Cimbri il lavoro da remoto non può essere la normalità e lui personalmente non è mai stato un sostenitore del lavoro da remoto. Anche se fino a fine 2024 è in corso una sperimentazione che sarà oggetto di valutazione.

Il lavoro da remoto, introdotto di necessità durante la pandemia, non può diventare la regola.

Sotteso a questo pensiero vi è la convinzione che il lavoro in presenza costituisca un valore aggiunto per i lavoratori che solo così possono conquistare quella necessaria esperienza su campo fatta anche di relazioni umani da coltivare.

Si apprende anche dai comportamenti, dall’esperienza, dai rapporti con i colleghi. Non penso che le società in cui le persone lavorano molto da casa siano migliori di quella che abbiamo creato noi” Così conclude Cimbri.

Consapevoli del fatto che la dichiarazione riguarda l’organizzazione del lavoro all’interno dell’azienda e quindi i lavoratori alle dipendenze del Gruppo, ci sembra però di capire che esso esprima il pensiero del suo autore rispetto allo smart working in generale. Pertanto, non possiamo non chiederci cosa ne pensa Cimbri dell’uso del lavoro da remoto in ambito di peritale: l’uso della videoperizia e di altre forme di accertamento del danno senza visionare il veicolo è una pratica compatibile con l’idea di un lavoro fatto di comportamenti, esperienza e rapporti umani?

In quale misura è possibile usare l’ispezione a distanza senza snaturare il senso della professione (sebbene autonoma) e l’efficienza dei risultati?

Ci piacerebbe avere il punto di vista del presidente Cimbri che sicuramente potrebbe arricchire il dibattito sull’argomento.

© Luigi Mercurio

Fonte: Lavoro da remoto: Osservazioni sulle dichiarazioni del Presidente UnipolSai, Carlo Cimbri – AIPED – Associazione Italiana Periti Estimatori Danni (peritiaiped.it)

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Perito AI o.. AHI?

AHI! (esclamazione).. Da perito fisico a perito ibrido, a perito virtuale, a perito fai da te, a perito a distanza o da remoto, a perito… AI!

(Scena: un tribunale improvvisato in un mondo alternativo dove tutti sono periti in qualche forma..)

Giudice: Ordine in aula! Oggi affronteremo il caso di una perizia particolarmente insolita. Chi è l’accusato?

Avvocato: Onorevole Giudice, l’accusato è il Signor Jack, conosciuto anche come “Il Perito Poliedrico“.

Giudice: Ah, il famoso Jack! Che cosa è accusato di fare stavolta?

Avvocato: L’accusa sostiene che abbia commesso il reato di confondere la perizia con una gamma di servizi espertizzati! Si è auto-proclamato perito ibrido, ecologico, a distanza, fai da te, virtuale, ecc.

Giudice: Interessante… Prosegui.

Avvocato: Il Signor Jack ha dichiarato di poter risolvere qualsiasi problema tecnico, gestionale, estimativo, da qualsiasi parte del mondo, usando solo un laptop e una connessione Internet.

Giudice: Ma questo non sembra un po’ esagerato?

Avvocato: Esattamente, onorevole giudice! Ma non finisce qui. Si è persino autonominato “Super Perito“, sostenendo di poter stabilire la validità di altre perizie!

Giudice: (scrollando la testa) Questo è assurdo. E cosa ha da dire l’accusato?

Accusato (Jack): Onorevole Giudice, membri della giuria, vi assicuro che la mia esperienza e la mia competenza di tutte queste “forme di perizia” sono assolutamente legittime! Ho attraversato deserti di codice sorgente, scalato le montagne di manuali tecnici e navigato negli oceani di dati. Sono il Perito Poliedrico, il maestro di tutte le arti peritali!

Giudice: Beh, Signor Jack, sembra che abbia avuto un’avventura abbastanza straordinaria. Ma per quanto riguarda la legge, siamo qui per decidere se è colpevole o meno. La corte è sospettosa riguardo alla sua modalità di “perizie”. Abbiamo bisogno di prove concrete!

Accusato (Jack): Onorevole Giudice, permettetemi di dimostrare la mia abilità con una perizia Live (in diretta), a distanza, su un caso reale! Basta un attimo e…

Giudice: (interrompendo) Mi dispiace, Signor Jack, ma in questa aula non possiamo permettere dimostrazioni a distanza..

Accusato (Jack): (sospirando) Va bene, onorevole Giudice. Ma vi prego di credere che sono il Perito migliore che questa corte abbia mai visto!

Giudice: Vedremo, quanto è vero ciò nel corso di questo processo. Intanto, la corte è sospesa sino alla prossima udienza.

Vedremo se si tratta di perizia oppure di imperizia..

LM

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Tra Yeti, leggende e chi ce l’ha..

Come uno Yeti, dopo un periodo di silenzio (da blogger) sono pronto ad emergere dal silenzio digitale e condividere nuovamente la mia voce nel mondo assicurativo per raccontarvi una storia che potrebbe sembrare tanto incredibile quanto l’avvistamento di uno Yeti nel deserto.

Come uno Yeti che si nasconde tra le leggende, così il mio blog è scomparso nel mistero tra i cambiamenti, la ricerca di nuove ispirazioni e il bisogno di nuove sfide che mi ha portato a prendere una pausa così lunga.

Mentre lo Yeti rappresenta il mistero nelle terre inesplorate, il blogger rappresenta la voce digitale che ritorna per un nuovo racconto che non può rimanere silente.

Partiamo da una notizia di attualità.

Parliamo della partnership apparsa sui social tra i due gruppi: Sogesa e Metakol.

Al di là della réclame per la partnership aziendale che annuncia strumenti di avanguardia e di innovazione dei sistemi assicurativi, la ricerca di processi automatizzati e avanzati nella gestione dei sinistri e nella loro liquidazione dei danni ai veicoli, la mia attenzione si è soffermata sulla definizione al quanto bizzarra: “[…] con foto dei danni scattate dall’automobilista […] e […] l’ispezione preventiva del veicolo è effettuata direttamente dall’assicurato […]”.

Facendo una breve ricerca, si rileva che “accertamento tecnico e ispezione preventiva hanno la funzione di consentire la raccolta della prova in una situazione di urgenza”.

A definirlo è l’art. 696 del Codice di Procedura Civile (c.p.c.).“Chi ha urgenza di far verificare, prima del giudizio, lo stato di luoghi o la qualità o la condizione di cose, può chiedere, a norma degli articoli 692 e seguenti, che sia disposto un accertamento tecnico o un’ispezione giudiziale. L’accertamento tecnico e l’ispezione giudiziale, se ne ricorre l’urgenza, possono essere disposti anche sulla persona dell’istante e, se questa vi consente, sulla persona nei cui confronti l’istanza è proposta.

L’accertamento tecnico di cui al primo comma può comprendere anche valutazioni in ordine alle cause e ai danni relativi all’oggetto della verifica.

Il presidente del tribunale, [il pretore] o il giudice di pace provvede nelle forme stabilite negli articoli 694 e 695, in quanto applicabili, nomina il consulente tecnico e fissa la data dell’inizio delle operazioni”.

In particolare, nell’ispezione giudiziale, il periculum in mora consiste nell’urgenza di compiere una ispezione sulla persona delle parti o di terzi o sulle cose (ivi compresi i luoghi) in loro possesso; nell’accertamento tecnico, urge che un tale accertamento sia compiuto da un consulente tecnico, nominato dal giudice.

Quindi, appare evidente che quando parliamo di accertamento o di ispezione bisogna ricordarsi che per tali attività devono essere svolte dal consulente tecnico.

Fino a prova contraria, è bene ricordare che in ambito stragiudiziale tale funzione di accertamento, di ispezione spetta al Perito Assicurativo, quale professionista abilitato all’accertamento e alla stima dei danni delle cose derivanti dalla circolazione disciplinata dell’art. 156 D. Lgs. 209/2005 (Codice delle Assicurazioni Private).

È utile ricordare, ancora, che tale attività (accertamento e stima dei danni) non può essere esercitata da chi non sia iscritto nel ruolo nazionale tenuto da CONSAP, come disposto dall’art. 156, comma 1 cit., ed in mancanza dei requisiti di cui al successivo art. 158.

Ritornando alla notizia di attualità, sembrerebbe l’ultima trovata delle tante ricordando tra le altre, la piattaforma Insoore (Insoore – rilevazioni in real time e on demand) con la sua “ispezione fotografica”, al fine di esulare la figura del Perito nello svolgimento dell’accertamento del danno, affliggendo una categoria peritale sempre più agonizzata dalla supremazia assicurativa.

È utile ricordare, infine, che l’attività di ispezione fotografica o “l’ispezione preventiva” finalizzata alla redazione di una stima assicurativa ricade nell’ambito dell’attività libero professionale di cui all’art. 156 cit., nel senso che le fotografie utilizzate in uno specifico elaborato peritale devono essere “scattate” dal perito incaricato e non da soggetti terzi, trattandosi di un’attività funzionale e prodromica alla redazione della stima peritale.

Non lo dico io.. Ma è quanto affermato da CONSAP e sostenuto anche dalle associazioni di categoria, nell’attesa che Istituzioni e Organi di Vigilanza forniscano una risposta ai molteplici quesiti.

Nel frattempo..

Mentre da una parte accade tutto questo, mentre lo Yeti si muove inosservato tra i ghiacci e il blogger ha fatto misteriosamente sparire la sua voce digitale, c’è chi tra le vette delle montagne avvolte dal mistero e tra gli abissi di una valle remota racconta di avvenimenti epici al fin di mostrarsi per “chi ce l’ha più grosso”.

L’espressione idiomatica utilizzata, seppur incisiva, serve per descrivere una mentalità competitiva in cui le persone cercano di dimostrare la loro superiorità, spesso attraverso confronti, provocazioni o esibizioni pubbliche. Un concetto strettamente correlato alla competizione, all’ego e al desiderio di primeggiare sugli altri.

Tuttavia, bisogna notare che il concetto “chi ce l’ha più grosso” può portare a comportamenti negativi, come competizioni malsane, invidie, intimazioni oppure l’uso della propria posizione per sopraffare gli altri. Una mentalità che spesso può essere dannosa per le relazioni personali e per la collettività nel suo insieme.

Nel nostro contesto, questo concetto si manifesta in vari aspetti, cadendo nell’illusione che il valore di una persona sia determinato esclusivamente dalla grandezza di ciò che possiede o che dice.

Questa continua ossessione per la virilità può essere dannosa e limitante per una intera categoria con la continua manipolazione, l’aggressività e la denigrazione degli altri.

Mentre sarebbe auspicabile una comunicazione rispettosa, consapevole ed essenziale per costruire una collettività più inclusiva e corretta delle differenze individuali e il rispetto reciproco dei ruoli.

Consiglio furbo: Concentrarsi esclusivamente sul concetto di “chi ce l’ha più grosso” può danneggiare le relazioni interpersonali, contribuendo a rafforzare le differenze di pensiero, alla perpetuazione di stereotipi”.

Dovremmo lavorare insieme per superare queste idee limitanti e promuovere un’idea più inclusiva e rispettosa del Perito come professionista.

Buon ANNO dallo Yeti e dal Blog!!!

Assicurazione

Assicurazioni, Periti denunciano: Intelligenza artificiale sta sostituendo professionisti del comparto

Con un comunicato stampa dello scorso 28 maggio l’AIPED, l’Associazione Italiana Periti Estimatori Danni, interviene a muso duro sulla questione dell’Intelligenza Artificiale (AI). che sta progressivamente sostituendo l’attività sul campo dei periti assicurativi.

Il caso è stato portato anche all’attenzione della Consap nel corso di un confronto tenutosi lo scorso 10 maggio mirato a migliorare la figura del perito nell’attuale sistema normativo e di mercato. Si è trattato di un incontro positivo e proficuo nel quale, spiegano da Aiped, c’è stata la disponibilità e l’apertura di CONSAP nei limiti dei propri poteri ad approfondire le istanze formulate dai periti a tutela della categoria.

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Sono diverse le criticità denunciate da Aiped e dalle altre associazioni peritali: “Oggi si assiste ad un vero stravolgimento del concetto di perizia – denuncia il presidente Aiped, Luigi Mercurio – L’utilizzo sempre più diffuso dei sistemi da remoto, perizie in authority, videoperizie e addirittura il crescente ricorso alla IA (intelligenza artificiale) da parte delle compagnie di assicurazioni pone seri dubbi sulla compatibilità di tali modalità operative con il quadro normativo che consente la stima del danno solo ai periti iscritti al ruolo.”

Le modalità oggi utilizzate nell’esercizio dell’attività peritale stanno degenerando. “Si segnalano perizie svolte con la collaborazione di rider che ispezionano i veicoli quando non sono i danneggiati a farlo utilizzando il proprio smartphone,” spiegano da Aiped, “tutte condotte che rischiano di snaturare il ruolo del perito e della perizia nel mercato assicurativo”.

A questo si aggiungono le sempre maggiori concentrazioni di incarichi peritali a società di gestione dei sinistri, che sta evidenziando gravi criticità anche per l’esistenza di sempre maggiori vincoli cui è sottoposto nelle proprie valutazioni il perito in un quadro sconfortante che rischia di snaturarne il ruolo. “I pericoli di tali cambiamenti non sono solo per gli operatori del settore, ma anche per i cittadini e gli assicurati: una perizia svolta da remoto o tramite IA, oppure condotta da operatori non qualificati, non consente di accertare con precisione la complessità di un danno da sinistro stradale. Questo significa che, in caso di sottostima dei danni, l’assicurato riceverà un risarcimento inferiore a quello cui avrebbe diritto. In caso di sovrastima, invece, la compagnia subirà un maggiore costo che sarà scaricato sugli utenti finali attraverso un incremento delle tariffe Rc auto, che negli ultimi mesi, come certifica anche l’Istat, hanno ripreso a crescere”.

“È fondamentale quindi che la perizia sia il risultato delle attività di accertamento, di analisi e di valutazione al fine di certificare la migliore tecnica riparativa, la qualità delle riparazioni a regola d’arte, la sicurezza per l’automobilista, la giusta quantificazione del danno” – conclude Luigi Mercurio.

Per tali motivi l’Aiped ha presentato una serie di proposte alla Consap, tra cui:

– ottimizzare i livelli di competenza e formazione del perito;

– prevedere la formulazione di un elaborato peritale che risponda a criteri univoci e condivisibili anche con gli altri attori della filiera come i riparatori e le case costruttrici;

– prevedere la formulazione di un elaborato per la valutazione dei valori commerciali dei veicoli attraverso una ricerca di mercato.

Fonte: AIPED – Associazione Italiana Periti Estimatori Danni

Mondo Perito

Lettera aperta di PASQUA

Lettera aperta di Pasqua

Nel corso degli anni più volte abbiamo lanciato l’allarme sulle criticità, sulle prospettive future del perito assicurativo, sui cambiamenti necessari e sulla necessità di unire le forze.

Nessuno di questi allarmi sembra però aver ottenuto i risultati auspicati.

Hanno certamente inciso le divisioni interne alla categoria, l’individualismo, la paura di perdere quello che viene ormai percepito come una sorta di posto fisso.

In tanti hanno finto di non percepire la reale portata del pericolo che sta correndo una professione che prova a reinventarsi quando in discussione c’è invece la stessa sopravvivenza.

Nessuna delle iniziative legislative, seppur necessarie, risulta attuata e attuabile.

I rapporti tra perito e compagnie assicurative sono rimasti saldamente sbilanciati a favore di queste ultime capaci di imporre ogni diktat possibile e immaginabile.

Va precisato che la “figura professionale” del perito assicurativo fu creata ad hoc per il mondo assicurativo con la Legge 166/92 ed il ruolo veniva gestito dall’ex ISVAP (ora Ivass). Con il Nuovo Codice Delle Assicurazioni Private, la gestione del ruolo passò dall’Isvap alla Consap e disciplinato dal Regolamento Consap n. 1 del 23 ottobre 2005.

C’è un grave aspetto da evidenziare, in quanto seppur la Consap si è espressa ultimamente, non sono stati chiariti i nostri dubbi.

Il comma 2 dell’articolo 156 del Codice delle Assicurazioni Private che recita: “le Imprese di Assicurazioni possono effettuare l’accertamento e la stima dei danni alle cose derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei veicoli a motore e dei natanti”.

Non è affatto chiaro e non viene specificato attraverso quali canali, con quali metodi, quale personale poi vengano espletati tali accertamenti peritali.

Noi confidiamo che le compagnie si affidino a periti abilitati, anche se all’interno delle proprie strutture, e non a dipendenti generici che magari hanno svolto solo dei corsi specifici.

Si è diffusa la “perizia in Authority”, seguita poi dalla “videoperizia”, ossia la perizia da remoto, in cui il danneggiato o il riparatore preposto al ripristino del veicolo invia all’ufficio Authority documentazione fotografica, oppure attraverso un video si acquisiscono i fotogrammi del veicolo e del danno in essere. Nate come procedure di accertamento dei danni in riparazione presso le carrozzerie convenzionate, sono ormai sistemi che si tenta di adottare universalmente.

Queste metodologie nascondono in sé l’insidia della perizia preventiva che spesso risulta approssimativa e distante dalla reale entità dei danni riportati dal veicolo sia in difetto che in eccesso, con tutte le conseguenze del caso.

Ne consegue poi, la illiceità delle attività di accertamento del danno mediante affidamento a società di delivery del compito di fotografare i veicoli; la illiceità delle attività di accertamento da remoto effettuate sul posto direttamente dal danneggiato o da soggetti non abilitati e da remoto da operatori amministrativi e dunque in entrambi i casi da soggetti non abilitati.

Inoltre, la illiceità ex art. 308 c. 2 Codice delle Assicurazioni Private di comunicazioni trasmesse agli assicurati mediante le quali gli stessi sono indirizzati presso strutture riparative convenzionate asserendo ingannevolmente che tali strutture sarebbero incaricate di svolgere perizie sul danno.

Non siamo certamente sfavorevoli all’utilizzo di nuove tecnologie qualora queste vengano adottate da un perito abilitato che ne conosca i limiti di utilizzo e che possa quindi, se opportuno, compensare con un accesso diretto al veicolo ed accertare il danno con autonomi, con garanzia di trasparenza e sicurezza del processo riparativo.

È evidente a tutti la posizione dominante della committenza assicurativa, condizionandone il mercato con un atteggiamento lesivo, non solo nei confronti del perito assicurativo ma anche dei consumatori (assicurati e danneggiati) e degli autoriparatori.

Il consumatore che, nella catena del risarcimento è l’individuo debole, non ha più quella figura di riferimento autonoma che nella fattispecie dovrebbe essere il perito.

Infatti, quando la committenza assicurativa fa intervenire il perito, quest’ultimo appare vincolato da contratti in cui il suo intervento è influenzato da dinamiche economico-commerciali della stessa committenza.

Il risultato è una perizia eseguita da un tecnico non più autonomo. E tutto ciò rischia di compromettere l’equo risarcimento del danno che deve ottenere il consumatore.

Noi Periti siamo fortemente influenzati nel metodo valutativo dalla compagnia assicurativa, siamo diventati catalizzatori di veicoli presso carrozzerie convenzionate distogliendo il danneggiato a ricorrere al proprio riparatore di fiducia.

Influenzati dall’utilizzo di software dove costi di mano d’opera, tempari, valutazioni economiche del danno sono predefiniti, lasciando praticamente poco spazio alla nostra opera di stima da adattare al caso concreto.

È evidente, quindi, che gli aspetti di autonomia e di terzietà (auspicabili) sono venuti meno proprio in virtù del vincolo contrattuale tra la committenza assicurativa e la rete peritale.

Nessuno ha ritenuto, fino ad oggi, di dover vigilare sull’autonomia della categoria peritale e sulla terzietà del suo operare. Invece, criticità e problematiche esistono e sono preoccupanti.

Come abbiamo più volte segnalato, le perizie vengono eseguite sulla base di direttive delle imprese di assicurazioni, sia nel merito delle tariffe orarie di manodopera da riconoscersi agli autoriparatori, sia mediante l’utilizzo di software predisposti direttamente dalle stesse, che valutano gli interventi di riparazione sulla base di algoritmi anziché mediante un metodo scientifico, obiettivo e tecnicamente condivisibile.

Mentre noi Periti siamo condizionati in vista del raggiungimento degli obiettivi aziendali, utilizzando anche mezzi coercitivi al fine di ottenere maggiori utili dalla gestione del sinistro.

Il perito, infatti, viene valutato periodicamente (anche mensilmente) non in base a parametri tecnici, ma prettamente da parametri aziendali, ossia:

– IMPORTI MEDI DEL PERIZIATO

– TEMPI DI CONSEGNA DELL’ELABORATO

– PERCENTUALE E IMPORTO MEDIO DEI DANNI CONCORDATI CON I DANNEGGIATI.

Il mancato rispetto da parte del perito degli obiettivi prefissati dall’azienda può comportare l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori quali: il richiamo, la sospensione fino a determinarne la chiusura del rapporto collaborativo.

Si può capire bene come il sistema attuale costituisca un grave pericolo con quei princìpi che sono alla base dell’esecuzione dell’incarico peritale. Il perito, lo ricordiamo, è infatti tenuto a comportarsi con diligenza, correttezza e trasparente restando autonomo e indifferente alle parti e senza subire pressioni dalla parte di chi occupa la posizione dominante del rapporto lavorativo.

Tutto questo a danno dell’automobilista, quindi del consumatore, che non ha nessuna tutela o se vuole un minimo di tutela dovrà essere costretto ad anticipare spese e costi per far valere i suoi diritti.

Con tali premesse, ci siamo proposti quale associazione indipendente, che vuole riconsegnare al perito la sua autonomia, la libertà che in questi anni ha perduto.

Ci mettiamo anche nei panni dei colleghi che offrono la propria professionalità per la committenza assicurativa. Molti di loro sfiduciati, molti hanno il timore di confrontarsi o di ribellarsi al volere della propria mandante ed esporre il proprio parere.

Quotidianamente apprendiamo di colleghi che vengono lasciati a casa per cambiamenti dei vertici dirigenziali o per l’assorbimento tra i gruppi assicurativi.

Periti che, poi, preferiscono non associarsi per il timore che le mandanti non gradiscano alcune prese di posizioni delle associazioni di categoria.

Alcune delle quali disertano tavoli di confronto quando possa apparire sgradevole nei confronti delle stesse Imprese Assicuratrici.

Ed infine, la continua strumentalizzazione del Perito, l’utilizzo sistematico di solo una parte dei periti iscritti al ruolo, l’avvento di grandi società peritali, di strumenti tecnologici e l’utilizzo di personale “non abilitato” è una netta violazione dei princìpi di concorrenzialità e di violazione delle norme di legge.

Cosa auspichiamo per il nostro futuro?

Reale autonomia del perito; un organo di controllo e di gestione degli affidamenti incarichi; un ente che non sia direttamente collegato alle Imprese di Assicurazioni.

AugurandoVi Buona Pasqua

Luigi Mercurio

Trov@ti in rete

Risarcimento da sinistro stradale e prova del danno: quanto sono utili fattura e preventivo?

Apriamo il nuovo anno con un argomento apparentemente ultra noto e quasi scontato, ossia la prova del danno patrimoniale da sinistro derivante dalla circolazione stradale.

Lo affrontiamo però in un’ottica di continuità, iniziando con questo contributo che vuole essere il primo di altri sullo stesso tema.

La prova del danno derivante da sinistro stradale implica un duplice campo di indagine: prova del nesso causale o eziologico e prova dell’effettivo esborso necessario a ripristinare il veicolo danneggiato.

Il primo profilo probatorio comporta la necessità di dimostrare che un sinistro sia accaduto e più specificamente che vi sia un nesso di causalità tra l’evento di danno (il fatto generatore del danno) e il danno conseguente.

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Mondo Perito

#Natale ci regala il “Perito Artificiale”

Oggi si parla continuamente di intelligenza artificiale. L’argomento a cui si fa riferimento ha campo di competenze intrecciate che spaziano dalla filosofia della mente, alle scienze informatiche e ingegneristiche, all’etica e alle scienze sociali.

Dire con precisione di che cosa si tratti non è facile.

Volendo andare all’origine delle cose, secondo alcuni studi già nell’antichità vennero tentati esperimenti di costruzione di oggetti privi di anima ma definibili intelligenti, come i robot. I risultati furono dei grandi insuccessi, ma hanno contribuito ad ispirare l’idea di meccanismi automatizzati.

Andando avanti nella storia, a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, un vero e proprio punto di partenza è rappresentato senza dubbio dal Test di Turing, frutto del lavoro del matematico inglese Alan Turing. Lo scienziato è ricordato per essere l’inventore del sistema che permise alla Gran Bretagna di decifrare i messaggi criptati che si scambiavano i nazisti durante la Grande Guerra. The Imitation Game è il film tratto dalla storia vera del matematico geniale e pioniere della Intelligenza Artificiale (IA). Consiglio vivamente di vederlo o anche leggere Io, robot una raccolga di racconti di fantascienza dello scrittore Isaac Asimov.

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Mondo Perito

Ad ognuno la sua “sindrome di Ponzio Pilato”

Avevo deciso di non parlarne e lasciar correre in rispetto a chi si lava via quel senso di colpa per pochi sesterzi

Il lavoro mi riempie la scrivania di faldoni e devo portare il cane fuori per i suoi bisogni, ma le circostanze alla fine mi obbligano a buttar giù qualche riflessione.

E così, dopo l’ennesima risposta del collega di turno: “io ho fatto solo le fotografie per il collega Ponzio” oppure “ho eseguito la perizia (in subappalto) per conto del perito Pilato”, e ancora “la compagnia mi obbliga ad indicare il valore commerciale del veicolo preso da discount car o topolino car”, e così via, non ho potuto fare a meno di esprimere il mio pensiero.

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Mondo Perito

Perito Assicurativo 2.0

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Buongiorno.

Oggi vi presentiamo Massimo Ferri. Architetto e perito assicurativo rami elementari ideatore del podcast “Perito Assicurativo 2.0!” Nel suo canale podcast condivide esperienze e conoscenze maturate in quasi 20 anni di attività professionale ed inoltre intervista esperti in altri ambiti  ricercando contenuti utili alla professione del perito assicurativo.

Ultima delle sue interviste ha visto la mia partecipazione.
Di seguito il link dove poter ascoltare l’episodio.
https://www.spreaker.com/episode/27504408 Continua a leggere “Perito Assicurativo 2.0”

Mondo Perito

Periti: Ciak si gira!

Old Style Photo. Director Chair, Movie Clapper and Megaphone

Capitolo 1

Si è appena conclusa una diretta su un famoso social dove si è parlato in breve di #videoperizia.
Navigando successivamente in rete e ricercando il termine “videoperizia” scopro che ormai sono molteplici le società che offrono e pubblicizzano piattaforme che contemplano il servizio della videoperizia dedicato prevalentemente ai periti assicurativi. Per chi volesse approfondire basta scrivere la parola su un qualsiasi motore di ricerca per trovare tutte le informazioni.

Quello che mi salta agli occhi è l’efficacia del metodo di elaborazione di una perizia che fa risparmiare “tempo e denaro”. Ma per chi?

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Mondo Perito

AAA cercasi.. perito assicurativo terzo: astenersi convenzionati.

Copyright foto: zabelin

Cosa “lega”, professionalmente, i periti assicurativi alle compagnie?

Ovviamente, prima di tutto un contratto che ne regola ogni aspetto.
Contratti che, anno dopo anno, si fanno sempre più stringenti.
Che ad ogni rinnovo ampliano il novero degli obblighi e riducono sempre più sensibilmente (anzi direi insensibilmente) i diritti. Contratti che di fatto rendono i periti… “convenzionati”.
Io direi: Non chiamateli più fiduciari… ormai anche i periti diventano convenzionati.
Per chi ha avuto occasione di leggere, negli anni, questo tipo di contratti, è sempre più evidente come il legame che oggi vincola la figura del perito non ne faccia più un professionista indipendente e terzo.

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Lavoro, Mondo Perito

Esame Perito. Sessione 2018/2019

Auto Mechanic With SUV

Al via stanotte alle ore 00.00 del 29 Aprile 2019 le iscrizioni on-line al prossimo esame CONSAP 2018/2019.

Stanotte dopo le 24.00 la CONSAP ha attivato l’applicazione informatica per la compilazione e l’invio on-line della domanda di ammissione alla prova di idoneità.

Tutte le informazioni per i candidati sono disponibili al seguente link:

Esame perito Consap

Come sempre facciamo il nostro in bocca al lupo a tutti i candidati, augurando il superamento dell’esame e diventare veri “liberi” professionisti!

Copyright © foto: Ken Cook

Assicurazione, Mondo Perito

C’era una volta S.I.V.A. E ora?

Quale il valore di una stima di un veicolo effettuata con un metodo di calcolo di “parte”?

E la terzietà del Perito? Ecco cosa emerge da una indagine apparsa sul blog il carrozziere.

Fonte: Blog IlCarrozziere

siva

In principio era S.I.V.A

Poi d’improvviso qualcosa sembra cambiare e arriva una nuova creatura della nota software-house toscana. È stato infatti elaborato un nuovo sistema applicativo per il gruppo Generali che taglia i tempi di lavorazione. Continua a leggere “C’era una volta S.I.V.A. E ora?”

Mondo Perito

Periti CONSAP…evoli?

businessmen marionette

CONSAP: dove eravamo rimasti?

Era il 2013 quando annunciavamo il passaggio di consegne nella gestione del ruolo dei periti da ISVAP a CONSAP https://luigimercurio.me/2013/02/03/la-gestione-del-ruolo-dei-periti-assicurativi-e-passata-a-consap-spa/

Ad aprile 2016 denunciavamo le preoccupazioni legate al futuro della categoria dei periti assicurativi https://luigimercurio.me/2016/04/05/il-perito-assicurativo-quale-responsabilita-professionale/

Nell’agosto del 2016 con il seguente  articolo segnalavamo un aumento per i periti, la quota di  iscrizione maggiorata quasi del 40% https://luigimercurio.me/2016/08/09/consap-il-sole-di-agosto-fa-lievitare-il-contributo/

Nell’aprile di quest’anno avevamo pubblicato la lettera inviata alla Consap con alcune, necessarie, domande. La Consap aveva risposto così: https://luigimercurio.me/2018/04/19/cara-consap-ti-scrivo-un-po/

Ma di chi parliamo esattamente? Continua a leggere “Periti CONSAP…evoli?”

Mondo Perito

Cara #CONSAP ti scrivo un pò..

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Buongiorno.

Tempo fa mi è venuta la strana voglia di scrivere alla CONSAP (Ruolo Periti Assicurativi) per avere alcuni chiarimenti in merito al Ruolo dei Periti evidenziando alcuni aspetti problematici legati sia alla gestione degli incarichi peritali che ai parametri di affidamento degli incarichi peritali.

Per chi non la conoscesse, Consap detiene il ruolo dei Periti Assicurativi abilitati a svolgere, in proprio, l’attività professionale volta all’accertamento e alla stima dei danni alle cose derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei veicoli a motore o dei natanti soggetti alla disciplina relativa all’assicurazione obbligatoria. Continua a leggere “Cara #CONSAP ti scrivo un pò..”