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L’illusione del controllo e della precisione

Oggi Facebook mi ha ricordato una mia battuta di qualche tempo fa: “E niente, anch’io ho acquistato una sfera di cristallo per effettuare le perizie.”

L’avevo scritta per scherzare e stuzzicare, ma ripensandoci, non era così assurdo. Quando ci troviamo a fare previsioni, stime, e a prendere decisioni importanti nella nostra attività professionale, ci sentiamo spesso come se stessimo cercando di leggere il futuro attraverso una sfera di cristallo.

Siamo circondati da strumenti, dati, e algoritmi che ci promettono previsioni perfette, ma alla fine c’è sempre quel margine di imprevedibilità, quel dettaglio che sfugge. In un mondo che esige numeri e certezze, ci illudiamo di poter controllare tutto. Ci affidiamo a grafici, modelli matematici e big data, come se potessero offrirci una visione chiara del futuro. Ma la realtà, come la sfera di cristallo, è spesso nebulosa. Anche con tutte le informazioni a disposizione, ci sono sempre variabili che non possiamo controllare e che i numeri da soli non possono prevedere.

Ecco perché, ogni tanto, ci accorgiamo che dietro una perizia c’è più di una semplice somma di dati. C’è l’esperienza, l’intuizione, quel “qualcosa” che non si può spiegare ma che fa la differenza. Non si tratta di magia, ma è qualcosa di altrettanto misterioso.

Il paradosso è che più si cerca di essere precisi e più si rischia di dipendere da previsioni che, pur basate su dati complessi, possono risultare inaspettatamente errate. È come se la sfera di cristallo rappresentasse l’ironico paradosso della precisione: anche gli strumenti più accurati hanno limiti. Quanto possiamo davvero fidarci di previsioni altamente tecniche o modelli matematici complessi, soprattutto quando entrano in gioco variabili umane?

La sfera di cristallo ci ricorda che, in un contesto professionale serio come quello dei sinistri stradali, evocare un oggetto “mistico” serve a ricordarci che a volte dovremmo ricordarci che non possiamo controllare tutto e imparare ad accettare l’incertezza. Accettare l’incertezza non significa rinunciare alla professionalità, ma piuttosto riconoscere la complessità delle cose, dove ogni imprevisto può rilevarsi un insegnamento.

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IA nella Gestione Sinistri: Vantaggi e Rischi

Abbiamo seguito l’episodio di Insurzine TV andato in onda lo scorso 9 ottobre, in cui si parlava dell’IA nella gestione dei sinistri, del miglioramento della precisione e della riduzione dei costi operativi. A discuterne è stata Cinzia Carbone, Head of Sales di Solera in Italia.

Qui il link della puntata: Solera, come l’IA sta trasformando la gestione sinistri (insurzine.tv)

L’idea di saltare la fase di valutazione iniziale da parte di un perito o la verifica dei danni da parte di un carrozziere suscita interrogativi su come si possano garantire valutazioni accurate e affidabili anche in materia di sicurezza stradale. I periti e i carrozzieri hanno un know-how essenziale, soprattutto per i danni più complessi. Affidarsi esclusivamente a un sistema automatizzato potrebbe portare a valutazioni imprecise.

L’affermazione secondo cui il sistema IA può identificare riparazioni antieconomiche solleva ulteriori preoccupazioni. Se la premessa è che “l’IA è efficace soprattutto per danni lievi o minori”, come può avere la competenza necessaria per riconoscere e valutare danni di entità maggiore? Non c’è il rischio di una sottovalutazione dei costi di ripristino? Oppure della negazione del ripristino del veicolo derivata da una “valutazione anti-economica delle riparazioni” senza una corretta perizia e una stima del valore del veicolo? La mancanza di un’analisi approfondita per i danni significativi potrebbe portare a decisioni errate? Questo solleva dubbi sulla capacità del sistema di offrire un’analisi completa e accurata.

Inoltre, è importante considerare che, ad oggi, la legge parla esplicitamente di ispezione diretta e di attività svolta da una persona fisica. Questo implica che la valutazione dei danni e le decisioni relative alle riparazioni dovrebbero essere effettuate da professionisti esperti e qualificati, in grado di fornire un’analisi accurata e dettagliata. La sostituzione di questo approccio tradizionale con sistemi automatizzati potrebbe compromettere l’efficacia e la qualità delle valutazioni, creando una lacuna a discapito della sicurezza e della correttezza dei processi di ripristino.

Sebbene questa transizione verso la digitalizzazione possa sembrare più ecologica nel lungo termine, non dobbiamo ignorare che l’assenza di un’adeguata supervisione umana potrebbe avere conseguenze negative, come un paradossale aumento dei costi delle polizze rcauto per il rischio di contestazioni e controversie legali tra assicurati e compagnie assicurative. La questione del CO2 è secondaria rispetto alla necessità di garantire che i processi di valutazione e riparazione siano affidabili e sicuri per tutti.

È evidente che dobbiamo riflettere criticamente su questi temi. È fondamentale considerare come l’adozione dell’IA possa effettivamente migliorare o complicare la gestione dei sinistri. Le potenziali disfunzioni e le limitazioni dell’IA richiedono un dibattito approfondito per arrivare a soluzioni che garantiscano efficienza senza compromettere la qualità del servizio.

In sintesi, mentre l’IA ha il potenziale di rivoluzionare la gestione dei sinistri, è cruciale non sottovalutare l’importanza delle competenze umane e considerare le possibili implicazioni etiche e pratiche. Un dialogo aperto tra le parti interessate potrebbe aiutare a sviluppare un sistema più equilibrato e funzionale.

In sintesi, l’integrazione dell’IA nella gestione dei sinistri è un tema complesso che richiede attenzione e valutazione critica. Mentre le tecnologie possono portare innovazione e miglioramenti, è cruciale mantenere un equilibrio tra efficienza e qualità del servizio, preservando il valore delle competenze umane e garantendo la protezione dei diritti dei consumatori.

Ci auguriamo che le normative future garantiscano la protezione dell’automobilista, danneggiato e/o assicurato, affinché l’adozione dell’IA non comprometta i diritti e gli interessi dei consumatori. È essenziale che il dibattito includa tutte le parti interessate: assicurazioni, rappresentanti dei consumatori, periti, carrozzieri al fine di costruire un sistema equilibrato e giusto.

Certo, noi siamo dalla parte del 10% dei player che credono nell’importanza delle competenze umane e della supervisione professionale in questo processo.

Con la nostra Associazione torneremo a dibattere sull’argomento nel prossimo webinar, terzo appuntamento dedicato al tema delle perizie da remoto e delle perizie con sistema IA.

©  Luigi Mercurio

Fonte: https://www.peritiaiped.it/ia-nella-gestione-sinistri-vantaggi-e-rischi/

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Lavoro da remoto: Osservazioni sulle dichiarazioni del Presidente UnipolSai, Carlo Cimbri

Sul Sole 24 ore del 18 settembre 2024 è stata pubblicata una breve dichiarazione del Presidente del Gruppo UnipolSai, Carlo Cimbri, relativa all’impiego dello smart working da parte della società.

Qui il link dell’articolo https://www.ilsole24ore.com/art/cimbri-il-lavoro-remoto-non-e-nuova-normalita-AFA6SbyD?refresh_ce=1

Abbiamo apprezzato molto che il vertice di un Gruppo così importante ci abbia messo la faccia e abbia espresso la sua opinione rispetto alle strategie con cui vorrebbe indirizzare il lavoro in azienda.

Si legge nelle poche righe dell’articolo che secondo Cimbri il lavoro da remoto non può essere la normalità e lui personalmente non è mai stato un sostenitore del lavoro da remoto. Anche se fino a fine 2024 è in corso una sperimentazione che sarà oggetto di valutazione.

Il lavoro da remoto, introdotto di necessità durante la pandemia, non può diventare la regola.

Sotteso a questo pensiero vi è la convinzione che il lavoro in presenza costituisca un valore aggiunto per i lavoratori che solo così possono conquistare quella necessaria esperienza su campo fatta anche di relazioni umani da coltivare.

Si apprende anche dai comportamenti, dall’esperienza, dai rapporti con i colleghi. Non penso che le società in cui le persone lavorano molto da casa siano migliori di quella che abbiamo creato noi” Così conclude Cimbri.

Consapevoli del fatto che la dichiarazione riguarda l’organizzazione del lavoro all’interno dell’azienda e quindi i lavoratori alle dipendenze del Gruppo, ci sembra però di capire che esso esprima il pensiero del suo autore rispetto allo smart working in generale. Pertanto, non possiamo non chiederci cosa ne pensa Cimbri dell’uso del lavoro da remoto in ambito di peritale: l’uso della videoperizia e di altre forme di accertamento del danno senza visionare il veicolo è una pratica compatibile con l’idea di un lavoro fatto di comportamenti, esperienza e rapporti umani?

In quale misura è possibile usare l’ispezione a distanza senza snaturare il senso della professione (sebbene autonoma) e l’efficienza dei risultati?

Ci piacerebbe avere il punto di vista del presidente Cimbri che sicuramente potrebbe arricchire il dibattito sull’argomento.

© Luigi Mercurio

Fonte: Lavoro da remoto: Osservazioni sulle dichiarazioni del Presidente UnipolSai, Carlo Cimbri – AIPED – Associazione Italiana Periti Estimatori Danni (peritiaiped.it)

Assicurazione

Assicurazioni Rc Auto Temporanee False: Come evitare le Truffe

Il caso

Si aggrava il problema delle assicurazioni Rc auto temporanee false, vendute da broker fasulli: intermediari che inventano di tutto. Per prima cosa, mettono in piedi un sito Internet fatto molto bene, curato, con grafiche accattivanti, loghi di compagnie, le quali sono estranee alla vicenda e anch’esse vittime del raggiro. Poi inventano nomi per se stessi molto simili a denominazioni sociali vere. Quindi propongono polizze di pochi giorni: una settimana o un mese 100 euro, 1 mese 200 euro. Parliamo di clienti che abboccano, perché attirati dai costi bassi e scappano da preventivi da capogiro: anche 2.000 o 3.000 euro l’anno. In quanto sono in classi di merito pessime, avendo causato 1 o più incidenti, e abitano in zone ad alto rischio sinistri e/o presunte frodi: Napoli e Caserta, ma anche Prato e altrove (fonte statistiche assicurative).

È notizia dei giorni scorsi la scoperta di una truffa colossale a Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano: con programmi di modifica delle immagini, una banda vendeva polizze assicurative, inserendo i loghi di compagnie assicurative importanti, come UnipolSai o Cattolica, a clienti che quindi compravano polizze auto e moto fasulle. In quattro sono accusati di truffa aggravata in concorso.

L’Ivass (Autotità di vigilanza) nel contempo IVASS ha ordinato la cessazione dell’attività di intermediazione assicurativa esercitata tramite i seguenti siti web che offrono abusivamente servizi assicurativi: http://www.luca-signorelli.com (accessibile anche digitando luca-signorelli.com), zurlobrokers.it, assicurasemplice.online, auito-gruppo.com, naioloassicurazioni.it, assigirva.it, adesso-nicola.com, rinnovoquixa.com. Per i domini http://www.luca-signorelli.com e luca-signorelli.com, è stato richiesto ai provider di telefonia e connettività di oscurare anche le versioni con URL http://www.luca-signorelli.com e luca-signorelli.com.
Sono siti che richiamano altri siti già esistenti e legali per trarre in inganno. Le attività di oscuramento da parte dei provider che operano sul territorio italiano sono in corso.

Sale così a 111 il numero dei portali farlocchi oggetto di ordine di cessazione da novembre 2023. Il guaio è che i criminali creano nuovi siti con inediti link, rinascendo di continuo dalle proprie ceneri.

Consigli utili

Per prevenire, è sempre opportuno consultare l’Ivass, sul sito al link di seguito https://www.ivass.it/cyber/siti-abusivi/.

L’Ivass raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte
assicurative via Internet, telefono o messaggistica veloce (ad esempio, WhatsApp),
soprattutto se relative a polizze r.c. auto di durata temporanea.
In particolare, l’Autorità di vigilanza consiglia ai consumatori di controllare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati e di consultare sul sito IVASS le liste dei siti degli intermediari assicurativi regolarmente iscritti al RUI e dei siti delle imprese di assicurazione vigilate dall’Ivass (sul sito al seguente link https://www.ivass.it/consumatori/index.html i consumatori possono trovare molte utili informazioni.

Considerazioni finali

Alla base del fenomeno delle assicurazioni Rc auto temporanee false c’è un fattore cruciale: il caro prezzi che non conosce tregua. I costi delle polizze assicurative sono in costante aumento, spingendo molti automobilisti a cercare alternative più economiche, spesso cadendo nelle trappole tese dai broker fasulli. Nel primo trimestre del 2024, il prezzo medio di una polizza Rc auto si è attestato a 394 euro, segnando un aumento del 7,2% rispetto all’anno precedente. Questo incremento è parte di una tendenza al rialzo che prosegue ininterrotta da metà 2022. Ciò è in netto contrasto con le promesse fatte in passato: si era detto che l’introduzione del risascimento diretto avrebbe dovuto portare a una riduzione dei costi delle Rc auto.

Tuttavia, la realtà dei fatti è ben diversa. I prezzi continuano a salire, e questo spinge i consumatori, soprattutto quelli in classi di merito basse o residenti in aree ad alto rischio di sinistri come Napoli, Caserta e Prato, a cercare soluzioni apparentemente vantaggiose ma, in realtà, pericolose e illegali. Così, anziché risparmiare, finiscono per viaggiare senza copertura assicurativa, rischiando di dover risarcire personalmente eventuali danni causati in incidenti.

Assicurazione

#RcAuto: Aumenti polizze anche in Europa

Rcauto: Come accade in Italia aumenti delle polizze anche in Germania.

Ma l’Italia resta in testa alla classifica, dove si paga in più rispetto alla media europea.

L’incremento dei premi Rca è dovuto a diversi fattori. Sicuramente uno dei fattori che incide sono i #ricambi (da anni vige una speculazione silente sui prezzi dei ricambi!), sicuramente incidono l’evoluzione tecnologia di molte componentistiche delle autovetture che vanno sostituite in caso di sinistro, poi c’è il fattore l’inflazione di questo periodo, ma non dimentichiamo un altro fattore di rilievo per l’aumento dei premi che riguarda la legge 118/2022, entrata in vigore il 1° gennaio 2023.

La norma ha esteso il sistema #Card (Convenzione tra gli Assicuratori per il Risarcimento Diretto) anche alle compagnie assicurative straniere.

Più volte è stato rilevato che il sistema Card ha fallito.

Dalla sua entrata in vigore, che assicurava la diminuzione dei premi, si è riscontrato un aumento costante degli stessi e un sistema di assunzione del rischio per l’assicurato sempre più vincolante e penalizzante.

Sarebbe il caso di riformare la rcauto?

Segue al link l’articolo di SicurAUTO.it che analizza la situazione tedesca.

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Perito AI o.. AHI?

AHI! (esclamazione).. Da perito fisico a perito ibrido, a perito virtuale, a perito fai da te, a perito a distanza o da remoto, a perito… AI!

(Scena: un tribunale improvvisato in un mondo alternativo dove tutti sono periti in qualche forma..)

Giudice: Ordine in aula! Oggi affronteremo il caso di una perizia particolarmente insolita. Chi è l’accusato?

Avvocato: Onorevole Giudice, l’accusato è il Signor Jack, conosciuto anche come “Il Perito Poliedrico“.

Giudice: Ah, il famoso Jack! Che cosa è accusato di fare stavolta?

Avvocato: L’accusa sostiene che abbia commesso il reato di confondere la perizia con una gamma di servizi espertizzati! Si è auto-proclamato perito ibrido, ecologico, a distanza, fai da te, virtuale, ecc.

Giudice: Interessante… Prosegui.

Avvocato: Il Signor Jack ha dichiarato di poter risolvere qualsiasi problema tecnico, gestionale, estimativo, da qualsiasi parte del mondo, usando solo un laptop e una connessione Internet.

Giudice: Ma questo non sembra un po’ esagerato?

Avvocato: Esattamente, onorevole giudice! Ma non finisce qui. Si è persino autonominato “Super Perito“, sostenendo di poter stabilire la validità di altre perizie!

Giudice: (scrollando la testa) Questo è assurdo. E cosa ha da dire l’accusato?

Accusato (Jack): Onorevole Giudice, membri della giuria, vi assicuro che la mia esperienza e la mia competenza di tutte queste “forme di perizia” sono assolutamente legittime! Ho attraversato deserti di codice sorgente, scalato le montagne di manuali tecnici e navigato negli oceani di dati. Sono il Perito Poliedrico, il maestro di tutte le arti peritali!

Giudice: Beh, Signor Jack, sembra che abbia avuto un’avventura abbastanza straordinaria. Ma per quanto riguarda la legge, siamo qui per decidere se è colpevole o meno. La corte è sospettosa riguardo alla sua modalità di “perizie”. Abbiamo bisogno di prove concrete!

Accusato (Jack): Onorevole Giudice, permettetemi di dimostrare la mia abilità con una perizia Live (in diretta), a distanza, su un caso reale! Basta un attimo e…

Giudice: (interrompendo) Mi dispiace, Signor Jack, ma in questa aula non possiamo permettere dimostrazioni a distanza..

Accusato (Jack): (sospirando) Va bene, onorevole Giudice. Ma vi prego di credere che sono il Perito migliore che questa corte abbia mai visto!

Giudice: Vedremo, quanto è vero ciò nel corso di questo processo. Intanto, la corte è sospesa sino alla prossima udienza.

Vedremo se si tratta di perizia oppure di imperizia..

LM

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Tabella unica nazionale macrolesioni: il Consiglio di Stato dice no!

E’ dello scorso mese la notizia della bozza di decreto approvata dal Governo relativa alle macrolesioni di cui all’art. 138 del Cap. Si era detto che era necessario attendere il parere del Consiglio di Stato affinché la bozza divenisse definitiva. Si rinvia al seguente contributo per maggiori approfondimenti https://avvocatofusco.com/diritto-assicurativo-responsabilita-civile/approvata-tabella-unica-nazionale-sulle-lesioni-cd-macropermanenti/

Purtroppo il Consiglio di Stato ha detto no! E le ragioni evidenziano una certa superficialità di metodo e di contenuti da parte del legislatore di secondo grado. 

Proviamo a vedere più da vicino i motivi della sospensione del parere e cosa dovrebbe poi accadere in  sede normativa. 

Numero 00164/2024 e data 20/02/2024 Spedizione – PARERE DEL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE CONSULTIVA 

Fatte le premesse formali, il CdS esordisce ricordando la finalità dell’intervento regolamentare del Governo nella predisposizione delle tabelle in attuazione dell’art. 138 cit.: essa deve realizzare un duplice obiettivo: 

a) di “garantire il diritto delle
vittime […] a un pieno risarcimento del danno non patrimoniale effettivamente subìto”;
b) di “razionalizzare i costi gravanti sul sistema assicurativo e sui consumatori”
(articolo 138, comma 1).

Sebbene concorrenti, tali obiettivi non si collocano sullo stesso piano, spiega il CdS.

Rispetto al primo obiettivo, si rimarca la necessità che i criteri adottati siano tali da assicurare l’effettività e l’integrità del risarcimento del danno, ivi incluso quello morale. Sul piano operativo, l’art. 138 cit. comma 2 richiama la necessità di tener conto dei criteri di valutazione ritenuti congrui dalla consolidata giurisprudenza di legittimità.

“Il richiamo all’acquis giurisprudenziale mira, con ogni evidenza, a salvaguardare, negli intendimenti del legislatore, la garanzia di effettività e congruenza del risarcimento del danno anche nel quadro delle tabelle “ministeriali” di nuovo conio e a scongiurare, in prospettiva programmatica, valutazioni al ribasso rispetto agli assetti remediali da riguardarsi quali tendenzialmente consolidati”.

Tutto ciò “al fine di scongiurare il rischio degli automatismi traslativi in danno della collettività dei consumatori e degli utenti, attraverso l’incremento dei premi contrattuali”.

Sotto questo primo aspetto, il provvedimento del Ministero del Made in Italy risulta, secondo il CdS, compromesso sotto il profilo strettamente formale. Manca infatti una chiara presa di posizione del Ministero di Giustizia, che lungi dall’esprimere la sua posizione attraverso il semplice silenzio o assenso, avrebbe dovuto effettivamente contribuire alla emanazione dello schema di decreto che, proprio perchè interministeriale, dovrebbe essere concertato tra i vari ministeri coinvolti. 

“Con specifico riferimento allo schema di decreto in esame, si deve ripetere che il coinvolgimento del Ministro della giustizia appare correlato alla necessaria ed impegnativa verifica, in chiave retrospettiva, della complessiva coerenza dell’intervento con gli orientamenti maturati dalla giurisprudenza “consolidata” in punto di risarcimento del danno non patrimoniale e, in chiave prospettica, dell’impatto della regolazione sulla attività giurisdizionale e sulle modalità di liquidazione dei danni”.

“Già sotto questo primo profilo, l’erogazione del parere deve essere sospesa, in attesa di una adeguata rinnovazione dell’attività di concertazione interministeriale”.

Passando poi all’esame del merito, il CdS formula altre osservazioni sulle scelte compiute dal Governo per la definizione dei punti tabellari. Ancora una volta, dopo attenta disamina, il verdetto finale appare decisamente negativo. 

“Osserva il Collegio che la complessiva razionalità dell’operazione algoritmica implementata – di per sé non arbitraria ed anzi tecnicamente necessitata – appare, per un verso, concretamente compromessa, e resa non compiutamente intellegibile, da un approntamento non adeguato e non aggiornato dei dati aggregati di riferimento e, per altro verso, inficiata da una surrettizia inversione metodologica, rispetto alle direttive scolpite dalla base normativa”.

Insomma, il Consiglio di Stato pare rimproverare al Ministero l’eccessiva frettolosità e approssimazione nell’elaborazione dei dati di partenza per arrivare alla determinazione dei valori monetari finali che non soddisferebbero affatto il criterio della congruità del risarcimento. 

I dati a cui ha attinto il Ministero del Made in Italy sono, secondo il CdS, poco aggiornati, sebbene elaborati dall’Ivass.

Inoltre, “l’analisi trascura il complessivo confronto comparativo con lo status quo, sia in termini assoluti, sia in termini relativi, in relazione ai diversi gradi di invalidità, in tal modo non offrendo elementi per scongiurare il rischio di regressione dei risarcimenti”.

Da ultimo, passaggio assolutamente significativo, il monito a non adottare soluzioni che appaiano sbilanciate in favore delle compagnie assicurative:

“La sostenibilità degli impatti economici sul sistema assicurativo non può essere acquisita e valorizzata quale vincolo ex ante (ovvero limite rigido e predefinito) per una diluita scansione parametrica dei potenziali esiti remediali, in funzione di generalizzato ed ingiustificato temperamento o, perfino, di misurata e programmatica riduzione della tutela delle vittime”. ” Merita, con ciò, di essere nuovamente rimarcato che la direttiva di razionalizzazione dei costi gravanti sul sistema assicurativo – che asseconda, per un verso, le aspettative di certezza, calcolabilità e prevedibilità degli operatori economici e dovrebbe contribuire a disincentivare, in prospettiva predittiva, il contenzioso e a favorire la definizione stragiudiziale delle pratiche di liquidazione – non va intesa quale ragione di deminutio della
pienezza, effettività ed adeguatezza della tutela che va riconosciuta alle vittime di eventi dannosi”.

In conclusione, il Consiglio di Stato sospende l’emanazione del parere in attesa che i soggetti coinvolti si adoperino per colmare le lacune indicate secondo le direttive fornite. 

© Annunziata Candida Fusco

Si allega il parere integrale Parere SCD tabelle

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Tra Yeti, leggende e chi ce l’ha..

Come uno Yeti, dopo un periodo di silenzio (da blogger) sono pronto ad emergere dal silenzio digitale e condividere nuovamente la mia voce nel mondo assicurativo per raccontarvi una storia che potrebbe sembrare tanto incredibile quanto l’avvistamento di uno Yeti nel deserto.

Come uno Yeti che si nasconde tra le leggende, così il mio blog è scomparso nel mistero tra i cambiamenti, la ricerca di nuove ispirazioni e il bisogno di nuove sfide che mi ha portato a prendere una pausa così lunga.

Mentre lo Yeti rappresenta il mistero nelle terre inesplorate, il blogger rappresenta la voce digitale che ritorna per un nuovo racconto che non può rimanere silente.

Partiamo da una notizia di attualità.

Parliamo della partnership apparsa sui social tra i due gruppi: Sogesa e Metakol.

Al di là della réclame per la partnership aziendale che annuncia strumenti di avanguardia e di innovazione dei sistemi assicurativi, la ricerca di processi automatizzati e avanzati nella gestione dei sinistri e nella loro liquidazione dei danni ai veicoli, la mia attenzione si è soffermata sulla definizione al quanto bizzarra: “[…] con foto dei danni scattate dall’automobilista […] e […] l’ispezione preventiva del veicolo è effettuata direttamente dall’assicurato […]”.

Facendo una breve ricerca, si rileva che “accertamento tecnico e ispezione preventiva hanno la funzione di consentire la raccolta della prova in una situazione di urgenza”.

A definirlo è l’art. 696 del Codice di Procedura Civile (c.p.c.).“Chi ha urgenza di far verificare, prima del giudizio, lo stato di luoghi o la qualità o la condizione di cose, può chiedere, a norma degli articoli 692 e seguenti, che sia disposto un accertamento tecnico o un’ispezione giudiziale. L’accertamento tecnico e l’ispezione giudiziale, se ne ricorre l’urgenza, possono essere disposti anche sulla persona dell’istante e, se questa vi consente, sulla persona nei cui confronti l’istanza è proposta.

L’accertamento tecnico di cui al primo comma può comprendere anche valutazioni in ordine alle cause e ai danni relativi all’oggetto della verifica.

Il presidente del tribunale, [il pretore] o il giudice di pace provvede nelle forme stabilite negli articoli 694 e 695, in quanto applicabili, nomina il consulente tecnico e fissa la data dell’inizio delle operazioni”.

In particolare, nell’ispezione giudiziale, il periculum in mora consiste nell’urgenza di compiere una ispezione sulla persona delle parti o di terzi o sulle cose (ivi compresi i luoghi) in loro possesso; nell’accertamento tecnico, urge che un tale accertamento sia compiuto da un consulente tecnico, nominato dal giudice.

Quindi, appare evidente che quando parliamo di accertamento o di ispezione bisogna ricordarsi che per tali attività devono essere svolte dal consulente tecnico.

Fino a prova contraria, è bene ricordare che in ambito stragiudiziale tale funzione di accertamento, di ispezione spetta al Perito Assicurativo, quale professionista abilitato all’accertamento e alla stima dei danni delle cose derivanti dalla circolazione disciplinata dell’art. 156 D. Lgs. 209/2005 (Codice delle Assicurazioni Private).

È utile ricordare, ancora, che tale attività (accertamento e stima dei danni) non può essere esercitata da chi non sia iscritto nel ruolo nazionale tenuto da CONSAP, come disposto dall’art. 156, comma 1 cit., ed in mancanza dei requisiti di cui al successivo art. 158.

Ritornando alla notizia di attualità, sembrerebbe l’ultima trovata delle tante ricordando tra le altre, la piattaforma Insoore (Insoore – rilevazioni in real time e on demand) con la sua “ispezione fotografica”, al fine di esulare la figura del Perito nello svolgimento dell’accertamento del danno, affliggendo una categoria peritale sempre più agonizzata dalla supremazia assicurativa.

È utile ricordare, infine, che l’attività di ispezione fotografica o “l’ispezione preventiva” finalizzata alla redazione di una stima assicurativa ricade nell’ambito dell’attività libero professionale di cui all’art. 156 cit., nel senso che le fotografie utilizzate in uno specifico elaborato peritale devono essere “scattate” dal perito incaricato e non da soggetti terzi, trattandosi di un’attività funzionale e prodromica alla redazione della stima peritale.

Non lo dico io.. Ma è quanto affermato da CONSAP e sostenuto anche dalle associazioni di categoria, nell’attesa che Istituzioni e Organi di Vigilanza forniscano una risposta ai molteplici quesiti.

Nel frattempo..

Mentre da una parte accade tutto questo, mentre lo Yeti si muove inosservato tra i ghiacci e il blogger ha fatto misteriosamente sparire la sua voce digitale, c’è chi tra le vette delle montagne avvolte dal mistero e tra gli abissi di una valle remota racconta di avvenimenti epici al fin di mostrarsi per “chi ce l’ha più grosso”.

L’espressione idiomatica utilizzata, seppur incisiva, serve per descrivere una mentalità competitiva in cui le persone cercano di dimostrare la loro superiorità, spesso attraverso confronti, provocazioni o esibizioni pubbliche. Un concetto strettamente correlato alla competizione, all’ego e al desiderio di primeggiare sugli altri.

Tuttavia, bisogna notare che il concetto “chi ce l’ha più grosso” può portare a comportamenti negativi, come competizioni malsane, invidie, intimazioni oppure l’uso della propria posizione per sopraffare gli altri. Una mentalità che spesso può essere dannosa per le relazioni personali e per la collettività nel suo insieme.

Nel nostro contesto, questo concetto si manifesta in vari aspetti, cadendo nell’illusione che il valore di una persona sia determinato esclusivamente dalla grandezza di ciò che possiede o che dice.

Questa continua ossessione per la virilità può essere dannosa e limitante per una intera categoria con la continua manipolazione, l’aggressività e la denigrazione degli altri.

Mentre sarebbe auspicabile una comunicazione rispettosa, consapevole ed essenziale per costruire una collettività più inclusiva e corretta delle differenze individuali e il rispetto reciproco dei ruoli.

Consiglio furbo: Concentrarsi esclusivamente sul concetto di “chi ce l’ha più grosso” può danneggiare le relazioni interpersonali, contribuendo a rafforzare le differenze di pensiero, alla perpetuazione di stereotipi”.

Dovremmo lavorare insieme per superare queste idee limitanti e promuovere un’idea più inclusiva e rispettosa del Perito come professionista.

Buon ANNO dallo Yeti e dal Blog!!!

Attualità

Rc Auto: consumatori, carrozzieri, periti, agenti assicurativi e familiari vittimedella strada fanno fronte comune contro le clausole vessatorie

E’ stata presentata qualche giorno fa una proposta ed un emendamento congiunto al Ddl Concorrenza per salvare assicurati e operatori dallo strapotere delle imprese assicuratrici e garantire il rispetto delle leggi.

In tema di Rc auto per la prima volta in Italia le associazioni dei consumatori aprono un fronte comune con carrozzieri, periti, agenti assicurativi e familiari vittime della strada per chiedere a Governo e Parlamento lo stop alle clausole vessatorie imposte dalle compagnie di assicurazioni ai propri clienti.

In particolare è di assoluta necessità che gli emendamenti presentati volti a favorire la concorrenza nel mercato delle riparazioni vengano accolti in una loro unitaria riformulazione come proposto.

Si tratta di norme condivise dalle associazioni rappresentative dei consumatori e delle imprese e dei professionisti della filiera rc auto e supportati da sei consigli regionali, un consiglio provinciale, da un ordine del giorno approvato da un ramo del parlamento.

Si tratta di una esigenza primaria sentita dalle associazioni in quanto è a rischio occupazione un intero comparto produttivo composto da più di 20.000 tra aziende e professionisti che occupano direttamente oltre 100.000 addetti.

Per tali motivi le associazioni hanno proposto a Governo e Parlamento un testo di emendamento al Ddl concorrenza che potrebbe riportare legalità nel mercato Rc auto e garantire i diritti di tutte le parti coinvolte.

Per tali ragioni è stato anche richiesto un incontro urgente presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per discutere ed approfondire dell’importante e grave scelta politica da compiere nella Legge Concorrenza.

Per tali motivi le associazioni hanno proposto a Governo e Parlamento un testo di emendamento al Ddl concorrenza che potrebbe riportare legalità nel mercato Rc auto e garantire i diritti di tutte le parti coinvolte.

L’Aiped, già nella sua nota del 25 ottobre u.s. aveva espresso il suo parere favorevole alla mobilitazione corporativa, evidenziando che in molti casi i danni riparati dalle reti fiduciarie spesso non sono periziati ma valutati indirettamente, al contrario i danni riparati fuori rete vengono sempre obbligatoriamente periziati con maggiore controllo.

La continua distorsione della normativa da parte delle compagnie sta comportando riflessi negativi occupazionali anche per il settore peritale” – così conclude rincarando la dose il presidente Aiped, Luigi Mercurio.

Sul sito AIPED il comunicato stampa

Di seguito riportiamo l’articolo completo di ANSA Motori

https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/mondo_motori/2023/11/04/rc-auto-fronte-comune-contro-le-clausole-vessatorie_e0f0c767-abc4-4fc9-9aa4-3a6f16cd484f.htmlhttps://www.ansa.it/canale_motori/notizie/mondo_motori/2023/11/04/rc-auto-fronte-comune-contro-le-clausole-vessatorie_e0f0c767-abc4-4fc9-9aa4-3a6f16cd484f.html

Assicurazione

Assicurazioni, Periti denunciano: Intelligenza artificiale sta sostituendo professionisti del comparto

Con un comunicato stampa dello scorso 28 maggio l’AIPED, l’Associazione Italiana Periti Estimatori Danni, interviene a muso duro sulla questione dell’Intelligenza Artificiale (AI). che sta progressivamente sostituendo l’attività sul campo dei periti assicurativi.

Il caso è stato portato anche all’attenzione della Consap nel corso di un confronto tenutosi lo scorso 10 maggio mirato a migliorare la figura del perito nell’attuale sistema normativo e di mercato. Si è trattato di un incontro positivo e proficuo nel quale, spiegano da Aiped, c’è stata la disponibilità e l’apertura di CONSAP nei limiti dei propri poteri ad approfondire le istanze formulate dai periti a tutela della categoria.

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Sono diverse le criticità denunciate da Aiped e dalle altre associazioni peritali: “Oggi si assiste ad un vero stravolgimento del concetto di perizia – denuncia il presidente Aiped, Luigi Mercurio – L’utilizzo sempre più diffuso dei sistemi da remoto, perizie in authority, videoperizie e addirittura il crescente ricorso alla IA (intelligenza artificiale) da parte delle compagnie di assicurazioni pone seri dubbi sulla compatibilità di tali modalità operative con il quadro normativo che consente la stima del danno solo ai periti iscritti al ruolo.”

Le modalità oggi utilizzate nell’esercizio dell’attività peritale stanno degenerando. “Si segnalano perizie svolte con la collaborazione di rider che ispezionano i veicoli quando non sono i danneggiati a farlo utilizzando il proprio smartphone,” spiegano da Aiped, “tutte condotte che rischiano di snaturare il ruolo del perito e della perizia nel mercato assicurativo”.

A questo si aggiungono le sempre maggiori concentrazioni di incarichi peritali a società di gestione dei sinistri, che sta evidenziando gravi criticità anche per l’esistenza di sempre maggiori vincoli cui è sottoposto nelle proprie valutazioni il perito in un quadro sconfortante che rischia di snaturarne il ruolo. “I pericoli di tali cambiamenti non sono solo per gli operatori del settore, ma anche per i cittadini e gli assicurati: una perizia svolta da remoto o tramite IA, oppure condotta da operatori non qualificati, non consente di accertare con precisione la complessità di un danno da sinistro stradale. Questo significa che, in caso di sottostima dei danni, l’assicurato riceverà un risarcimento inferiore a quello cui avrebbe diritto. In caso di sovrastima, invece, la compagnia subirà un maggiore costo che sarà scaricato sugli utenti finali attraverso un incremento delle tariffe Rc auto, che negli ultimi mesi, come certifica anche l’Istat, hanno ripreso a crescere”.

“È fondamentale quindi che la perizia sia il risultato delle attività di accertamento, di analisi e di valutazione al fine di certificare la migliore tecnica riparativa, la qualità delle riparazioni a regola d’arte, la sicurezza per l’automobilista, la giusta quantificazione del danno” – conclude Luigi Mercurio.

Per tali motivi l’Aiped ha presentato una serie di proposte alla Consap, tra cui:

– ottimizzare i livelli di competenza e formazione del perito;

– prevedere la formulazione di un elaborato peritale che risponda a criteri univoci e condivisibili anche con gli altri attori della filiera come i riparatori e le case costruttrici;

– prevedere la formulazione di un elaborato per la valutazione dei valori commerciali dei veicoli attraverso una ricerca di mercato.

Fonte: AIPED – Associazione Italiana Periti Estimatori Danni

Mondo Perito

Professionisti dello sciacallaggio

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Sono alle prese con la lettura e lo studio della riforma sull’equo compenso, ma purtroppo devo riscontrare le azioni dei professionisti dello “sciacallaggio”.

Urge pensare al futuro del lavoro di perito, urge professionalizzare un settore ormai paragonabile ai “rider delle consegne”, ai quali va tutto il mio il rispetto e tutta la mia stima per le lotte che stanno facendo per i propri diritti contro le multinazionali delle consegne a domicilio.

Urge riorganizzare una categoria ormai malata e in balia di sé stessa.

E invece?

Non più periti, non più professionisti, ma semplici operatori che appena ti arriva la notifica sullo smartphone devi lanciarti sul pc a scagliare una serie di doppi click con il mouse, manco fossi Mazinga Zeta a lanciare fulmini e saette, per “valutare, stabilire, stimare” un danno subito da un veicolo di un danneggiato, il più delle volte un assicurato, grazie alla sola verifica di fotografie ricevute chi sa da chi, chi sa da dove o inviate dallo stesso danneggiato?

E non mi convince nemmeno chi promuove metodi di certificazione di foto o video servendosi dei periti!

Aggiungiamo a questo la videoperizia? Ne ho parlato fino allo sfinimento…

Cosa accadrà quindi?

Ci troveremo con vere e proprie valutazioni presuntive, speedyperizie, perizie volanti chiamiamole un po’ come vogliamo.

Ci troveremo poi che il consumatore si vedrà ricevere liquidazioni che potrebbero risultare alterate rispetto a quello che potrebbe risultare il reale valore del danno al veicolo.

Credo che il nostro dovere di professionista deve essere quello di accertare e valutare un danno da sinistro stradale, verificarne che le riparazioni siano eseguite a regola d’arte, adottando le migliori tecniche riparative.

Credo che il nostro compito debba essere quello di certificare un danno derivante da un sinistro da stradale con la massima autonomia e con la massima professionalità mediante l’analisi, lo studio e l’accertamento diretto (quando possibile) ai fini di una corretta quantificazione a tutela del consumatore, a garanzia di chi paga la polizza assicurativa, ma innanzitutto a tutela della sicurezza stradale.

Credo che non mi convinceranno quegli individui che utilizzano ruoli dirigenziali per scopi privatistici e non a vantaggio della categoria.

Credo che non mi convinceranno quegli individui che da un lato continuano a parlarmi della solita supercazzola dell’albo per cambiare le cose, mentre dall’altra contribuiscono a creare valore a favore di chi sapete voi che non possono essere nominati!

Magari sarò processato anche io come Don Chisciotte? (Consiglio la lettura “Processo a Don Chisciotte -tra finzione e follia“).

Magari resterò anche io un sognatore che non vuol mollare? (Tratto da una cit. di J.M.).

Con la massima indignazione, per il momento è tutto.

Torno al mio studio sull’equo compenso, augurandovi un buon fine settimana!

LM

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Fermo tecnico e noleggio di veicolo sostitutivo: note a Cass. ord. n. 27389 del 19.09.2022

Continuiamo ad esaminare le voci di danno che compongono una domanda risarcitoria derivante da sinistro stradale.

Come già detto nel contributo precedente (consultabile al link risarcimento da sinistro stradale e prova del danno: quanto sono utili fattura e preventivo), il danno risarcibile non è composto solo dagli esborsi necessari per la riparazione del veicolo incidentato bensì da ulteriori voci di spesa tra cui sicuramente rientra il fermo tecnico.

Che rapporto c’è tra il fermo tecnico e la spesa per noleggio di veicolo sostitutivo?

Il fermo tecnico è quel danno che deriva dal mancato godimento del veicolo durante il tempo che occorre per le riparazioni necessarie, quindi il tempo della sosta forzata (Cass. 21789/2019).

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Risarcimento da sinistro stradale e prova del danno: quanto sono utili fattura e preventivo?

Apriamo il nuovo anno con un argomento apparentemente ultra noto e quasi scontato, ossia la prova del danno patrimoniale da sinistro derivante dalla circolazione stradale.

Lo affrontiamo però in un’ottica di continuità, iniziando con questo contributo che vuole essere il primo di altri sullo stesso tema.

La prova del danno derivante da sinistro stradale implica un duplice campo di indagine: prova del nesso causale o eziologico e prova dell’effettivo esborso necessario a ripristinare il veicolo danneggiato.

Il primo profilo probatorio comporta la necessità di dimostrare che un sinistro sia accaduto e più specificamente che vi sia un nesso di causalità tra l’evento di danno (il fatto generatore del danno) e il danno conseguente.

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Giurisprudenza, Trov@ti in rete

Il trasportato ha sempre ragione! Le Sezioni unite risolvono il contrasto sull’art. 141 CAP.

La sentenza della Cassazione a sezioni unite 35318/2022 del 30.11.2022 risolve finalmente un contrasto giurisprudenziale sorto all’interno della terza sezione tra due orientamenti formatisi in materia di risarcibilità del danno del terzo trasportato ai sensi dell’art. 141 D. Lgs. 209/2005.

Prima di riportare la soluzione dell’enigma, diamo uno sguardo alla vicenda che ha dato l’impulso alla svolta tanto attesa.

Un uomo, alla guida della sua autovettura in autostrada, perde il controllo del veicolo e finisce contro il guard rail, causando così la morte della moglie che viaggiava accanto a lui come passeggera. Insieme ai suoi figli, agisce in giudizio ex art. 141 contro la compagnia assicurativa del suo stesso veicolo, per conseguire il risarcimento del danno non patrimoniale: in particolare, il marito agisce per il risarcimento del danno iure proprio per la perdita della relazione; marito e figli agiscono tutti insieme iure hereditatis per il risarcimento del danno non patrimoniale subito dalla defunta.

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Giurisprudenza, Patrocinatori stragiudiziali

#RcAuto: Spese Stragiudiziali NO? Spese Stragiudiziali SI?

La scabrosa questione delle “spese stragiudiziali”

Un argomento molto discusso, sempre di attualità, è la questione del computo delle “spese stragiudiziali” in materia di RcAuto.

Anche attraverso il blog ci siamo interessati della problematica legata alle spese stragiudiziali. A tal proposito vi consiglio la lettura di questo mio vecchio post: “Il valore della consulenza in ambito stragiudiziale!“.

Sappiamo che in alcuni casi le Imprese di Assicurazione oppongono il riconoscimento delle spese stragiudiziali sostenute dal danneggiato vittima di un sinistro stradale.

Ma è sempre così, o meglio, è giusto così?

Diverse le ordinanze in materia, alcune controverse sulla necessità o meno di avvalersi di un professionista per ottenere il risarcimento derivante da sinistro stradale.

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