Parola Avvocato

Acquisti online: cosa resterà dei nostri diritti?

 

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Il mondo dopo la pandemia.

Molti, nel corso del 2020, hanno avvertito il bisogno di normalità, di prospettiva futura. Qualcosa a cui tendere per distrarsi da un presente angosciante, difficile, imprevedibile. Così è stato tutto un fiorire di “ne usciremo migliori”, disegni di arcobaleni dopo la tempesta e via dicendo.

Ma cosa è accaduto durante la pandemia?

Perdite umane. Perdite economiche. Perdita di riferimenti validi. Una crisi spaventosa per interi settori che rischiano la sopravvivenza e per la quale non si intravede risoluzione.

Nel mentre, nell’oggi, approfittando della distrazione e delle distorsioni, qualcuno ha tratto indiscutibile vantaggio.

Qualcuno l’ha chiamata “smart attitude” che avrebbe modificato le abitudini degli italiani. Qualcun altro ha parlato di boom dell’e-commerce, di un settore che ha messo il turbo. Gli acquisti online hanno vissuto e stanno tutt’ora vivendo una crescita senza pari.

I numeri del 2020.

Il 37% dei food shopper ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali online e il 24% ha aumentato quella per i beni non alimentari. Complessivamente, considerando tutti i beni di largo consumo, l’abbigliamento, l’elettronica e tutti gli altri beni semi-durevoli (elettrodomestici grandi e piccoli, elettronica di consumo, giocattoli, casalinghi, mobili e arredo, brico, etc), il 70% degli italiani tra 18 e i 65 anni ha effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno. Se guardiamo ai soli prodotti di largo consumo confezionato acquistati su tutti i canali digitali, gli acquirenti online sono oggi oltre 19 milioni.

Il 48% degli italiani ha acquistato sul web prodotti di informatica ed elettronica. A seguire abbigliamento e calzature (30%), farmaci da banco/parafarmaci o integratori (24%) e arredo/accessori per la casa (20%).

L’AGCM che fa?

A settembre l’AGCM ha comminato una sanzione da 4 milioni di euro, dopo un primo provvedimento cautelare, alla SixthContinent, piattaforma di social commerce sponsorizzata in tv da Le Iene.

A novembre è giunta all’attenzione dell’Antitrust una ulteriore questione. Confesercenti lamentava la necessità di posticipare il black Friday.

La situazione di sofferenza delle imprese del commercio  è ulteriormente aggravata dalla sperequazione delle condizioni che si realizzano tra negozi ‘fisici’ e commercio online: mentre l’attività dei primi è sospesa tout court, il canale delle vendite web, la cui attività  non solo è consentita, ma promossa dagli interventi normativi anti-covid, di fatto agisce ed opera in condizioni di monopolio, trasferendo, inoltre, all’estero una parte importante della ricchezza generata dagli acquisti realizzati on line“. Queste, ed altre, le problematiche segnalate.

A dicembre l’Antitrust dichiarava chiuso un altro procedimento quello avviato da in seguito alle numerose segnalazioni inviate da privati cittadini e da alcune associazioni di consumatori contro Amazon, eBay e Wish.

E sono solo gli ultimi tre mesi del 2020.

Il monopolio.

I siti di e-commerce, forti della situazione di monopolio, soprattutto durante il lokdown, ne hanno fatte di tutti i colori.

Si sono letteralmente nascosti dietro al Coronavirus per giustificare ritardi nelle consegne della merce acquistata. Ritardi dovuti unicamente alla difficoltà di far fronte al considerevole aumento degli ordini che non è stato accompagnato da un aumento della forza-lavoro addetta alle spedizioni.  Quando poi la consegna finalmente avveniva (se avveniva) il povero consumatore, che si era visto recapitare un prodotto difettoso, si trovava davanti ad un ulteriore dubbio amletico. Cosa scegliere? Chiamare l’assistenza e trovarsi costretti all’ingresso di un soggetto estraneo in casa in piena pandemia? Un rischio. Restituire un bene comunque difettoso sin da principio? Sì e come?

Già come.

Perché, mai come durante la fase emergenziale, i consumatori davanti a reclami, richieste di assistenza, di sostituzione e /o di risoluzione hanno scoperto che sì il Codice del Consumo, i tuoi diritti ma….ci sono le politiche aziendali che vanno in direzione opposta.

Così, anche chi si è rivolto ad u n legale, ha scoperto che per gli operatori e per gli stessi legali delle società di e-commerce vi è una nuova fonte del diritto: “le politiche aziendali”.

Cosa fare in questi casi?

Consumatori informati o strapazzati? 

Come diceva una vecchia pubblicità “prevenire è meglio che curare”. Così al momento dell’acquisto è necessario verificare alcuni dati per evitare di trovarsi poi spiazzati:

Il sito deve contenere tutti gli elementi che consentono di individuare chiaramente l’identità del venditore: numero di partita Iva, numero di telefono fisso, indirizzo fisico, indirizzo pec e mail per eventuali reclami, nonché ulteriori dati utili per contattare l’azienda.

Chi non li fornisce ha evidentemente necessità di nascondersi.

Il sito deve poi indicare chiaramente le condizioni di vendita (termini e modalità di recesso, termini di consegna merce, garanzia legale, assistenza post vendita, risoluzione bonaria).

Niente affatto scontata una ricerca preventiva sulle recensioni lasciate da altri acquirenti. Recensioni che possiamo trovare, non solo sul sito ove acquistiamo, ma anche su google e sulle pagine presenti ad esempio su facebook ed altre piattaforme.

Attenzione infine al metodo di pagamento. Il pagamento tramite PayPal consente sia la protezione acquisti con apposte procedure di reclamo, segnalazione disservizi e rimborsi sia in caso di mancata consegna che di vizi della merce con una ulteriore protezione anche sul rimborso delle spese di spedizione in caso di reso della merce.

Il diritto di ripensamento sugli acquisti on line: 14 giorni è il nuovo termine sancito con l’introduzione della nuova Direttiva Europea 2011/83/Ue sui Diritti dei Consumatori.

Tale direttiva, è sostanzialmente una regolamentazione per gli acquisti in rete, ovvero, dei contratti negoziati fuori dai locali commerciali e quelli online che avvengono all’interno del territorio della Comunità Europea, ponendo l’accento in particolare sugli acquisti online.

L’Antitrust e le segnalazioni: cosa resterà?

Cosa accade però se, nonostante tutte le accortezze, non vengono riconosciuti i diritti dell’acquirente?

Possiamo segnalare le condotte scorrette all’AGCM.

L’Antitrust, nell’ultimo anno, è stata investita da una serie infinita di segnalazioni ed alcuni provvedimenti li abbiamo esaminati.

Cosa prevede però la disciplina di riferimento?

Sul sito dell’AGCM leggiamo che:

L’Autorità può accertare e bloccare, di propria iniziativa o su segnalazione dei soggetti interessati, le pratiche commerciali scorrette e le pubblicità ingannevoli e comparative illecite. Ai segnalanti non sono richieste particolari formalità, versamenti a favore dell’Antitrust o l’assistenza di un avvocato. I consumatori che intendono segnalare una pratica commerciale scorretta o una pubblicità ingannevole possono farlo” tramite posta raccomandata, tramite pec o con la compilazione online di apposita segnalazione.

Però. Perché c’è sempre un però.

“Si informa che, in applicazione del nuovo Regolamento di procedura, dopo l’inoltro di una segnalazione all’Autorità, non seguirà ulteriore comunicazione da parte degli Uffici, se non nella circostanza di un eventuale avvio di istruttoria.
In caso di mancato avvio dell’istruttoria nel termine di 180 giorni dal ricevimento della segnalazione, quest’ultima si intende definita con un’archiviazione o un non luogo a provvedere”.

Cosa accade dunque se la sanzione non arriva? Possiamo procedere con un contenzioso?

Certo. Ma la segnalazione che vede la conclusione dell’istruttoria con un non luogo a provvedere? Cosa resterà di queste segnalazioni? Parafrasando Raf: Noi vittime di noi, dei nostri acquisti, abbandonati nell’odissea di questa pandemia. Cosa resterà di questi anni devastanti?

Copyright © foto: Karolina Grabowska on Pexels.com

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Assicurazione

UnipolSai, Generali e Allianz: pratiche Rc auto scorrette? L’Antitrust indaga..

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Il Garante della concorrenza accende un faro su UnipolSai, Generali e Allianz: secondo l’Authority, i tre colossi della Rc auto avrebbero messo in piedi un sistema di pratiche commerciali scorrette. L’Antitrust vuole vederci chiaro ed il 26 novembre 2020, sono state condotte ispezioni nelle sedi delle tre compagnie assicuratrici, in collaborazione con la Guardia di Finanza.

I punti essenziali della vicenda sono tre, tenendo presente che il condizionale è d’obbligo.

Continua a leggere “UnipolSai, Generali e Allianz: pratiche Rc auto scorrette? L’Antitrust indaga..”

Attualità

#Rc Auto: il risveglio delle Authority!

L’Antitrust avvia un’istruttoria nei confronti di molti gruppi assicurativi.

L’Ivass chiede chiarezza e trasparenza nei contratti assicurativi.

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Mentre il #DdlConcorrenza (dopo le dovute correzioni) giace comodamente tra Camera e Senato, ecco che si avvertono alcuni segni di risveglio sul fronte Rc Auto.

Infatti, è di queste ore il provvedimento avviato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti delle principali compagnie assicurative attive in Italia nella sottoscrizione e nella vendita di polizze Rc Auto (ramo 10), per una possibile intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell’articolo 101 del TFUE (Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea).

Il procedimento messo in atto dall’Autorità di controllo in collaborazione con il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza interessa i seguenti gruppi assicurativi: Unipol Gruppo Finanziario spa, Allianz spa, Genialloyd spa, Generali Italia spa, Genertel spa, Axa Assicurazioni spa, Società Cattolica di Assicurazione – Società Cooperativa, Fata Assicurazioni Danni spa e Tua Assicurazioni, Generali, Axa e Amissima e dell’Ania.

Come si legge dal comunicato: “il procedimento trae origine da alcune recenti dichiarazioni pubbliche del Gruppo Generali e del Gruppo Unipol, riferite al complesso del mercato, in merito all’eliminazione delle dinamiche competitive sul prezzo delle polizze Rc auto e alle rispettive strategie di prezzo sui propri aumenti dei premi”.

Di contro, l’Antitrust ritiene che tali dichiarazioni “potrebbero far venire meno l’incertezza sulla strategia futura di prezzo delle polizze auto e alimentare l’aspettativa che a eventuali aumenti, essendo generalizzati tra i principali player, non segua il rischio di perdere clienti, ossia potrebbero essere manifestazione di un’intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori circa una possibile fine della “guerra dei prezzi”.

Ma c’è dell’altro (fonte: blog Il Carrozziere). L’IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) proprio in questi  giorni sta invitando le compagnie assicuratrici a semplificare i contratti assicurativi.

L’Istituto di vigilanza esige maggiore chiarezza e trasparenza anche nei contratti stipulati nel settore Rc Auto che presentano clausole che comprimano la libertà dell’assicurato/danneggiato, esempio nell’ipotesi di risarcimento diretto di cedere il suo credito scegliendo il Carrozziere di fiducia.

Di seguito troverete allegati i seguenti documenti:

Comunicato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Memo IVASS su semplificazione delle condizioni contrattuali

Comunicato stampa Federcarrozzieri 16 dicembre 2016

DDL Concorrenza e mobilitazionedecretorcauto, Eventi

DDL Concorrenza: clausole vessatorie, fanchigie raddoppiate, Authority

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Tutti a Padova il 26 settembre!

Questo è l’appello del Cupsit, (lasciatemelo dire) unica associazione di patrocinatori stragiudiziali che si è schierata senza alcuna riserva nella lotta contro l’oligopolio assicurativo.

L’importanza del Convegno

L’incontro di Padova, organizzato da Federcarrozzieri e le altre sigle della Carta di Bologna, sarà occasione di profonda riflessione dell’attuale situazione di criticità e delicatezza per il Paese, per gli automobilisti e per i carrozzieri indipendenti. Due punti fondamentali verranno approfonditi durante il Convegno: Ivass e Antitrust non sono soltanto inutili, ma dannose per gli automobilisti e per i carrozzieri indipendenti.

Delle due autorità, la prima, l’Ivass (ex ISVAP), dovrebbe vigilare sulle compagnie assicuratrici. La seconda, l’Antitrust, dovrebbe garantire il mercato libero e la concorrenza, anche nel settore Rc auto.

Ma poi i fatti raccontano una realtà ben differente. Già! Dalle note audizioni tenutesi durante la discussione del DDL Concorrenza emerge chiaramente che Ivass e Antitrust si schierano a fianco dell’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici).

Il risultato imbarazzante è quello che gli automobilisti non ricevono nessuna tutela dalle due authority, mentre viene messo in serio pericolo il lavoro di migliaia di carrozzieri indipendenti.

Ecco il programma della giornata

9.30 Apertura lavori – Ivass, Antitrust e clausole vessatorie

– Davide Galli (Federcarrozzieri)

– Dott. Stefano Mannacio (Cupsit)

– Avv. Massimo Perrini (Unarca)

– Dott. Giampaolo Bizzarri (Portavoce Consorzio Carrozzieri Toscani)

11.00 Seconda parte –  La politica e il DDL concorrenza

– On. Nicoletta Favero PD

– On. Filippo Busin Lega Nord

– On. Marco Di Stefano  PD

– On. Paolo Russo Forza Italia

 12.30 Coffe Break

13.30 Ripresa lavori – Oxygen Gestione Polizze, la più grande novità di sempre.

–       Davide Galli

Oxygen Gestione Nolleggi e Autosottocasa, il più grande Rent Italiano

–       Enrico De Gregorio – Andrea Ballarini

Ultima parte

Oxygen Gestione Sinistri

–       I carrozzieri presenti potranno conoscere di persona i garanti che sono a disposizione per mostrare e illustrare la piattaforma.

Modera l’evento l’Avv. Sonia Monteleone (Garante Oxygen).

Il Convegno nel dettaglio

1° tempo

La prima parte del convegno farà luce sui diritti dei carrozzieri quando incontrano polizze in forma specifica. Si parlerà di organi di controllo che non controllano e non sanzionano, e dello stato dell’arte del disegno legge concorrenza. Si discuterà inoltre del mancato controllo sui contratti che impongono ingiuste vessazioni agli assicurati sia per le garanzie dirette (doppie e triple franchigie per chi ripara l’auto presso il riparatore di fiducia) sia per i sinistri Rc auto (clausole confort, carrozzeria Amica, conciliazione paritetica). Il problema è che grandi compagnie usano clausole ormai definite vessatorie da alcune sentenze di giudici illuminate per canalizzare i sinistri verso i riparatori convenzionati.

2° tempo

Nella seconda parte, protagonista sarà Oxygen, e terrà banco la presentazione di Oxygen Gestione Polizze, la più grande novità di sempre per la riparazione Rca. Oggi, l’automobilista danneggiato viene canalizzato dalle agenzie assicuratrici verso le carrozzerie convenzionate con le compagnie. Invece, tramite Oxygen Gestione Polizze, il carrozziere indipendente fidelizza il cliente, che si rivolgerà al proprio riparatore di fiducia in caso di sinistro. È una sorta di legittima difesa: conserviamo i nostri clienti, tuteliamo il nostro lavoro e il nostro futuro. Contro i continui tentativi delle compagnie di vampirizzare i danneggiati, risucchiandoli nei loro mega-centri di riparazione convenzionati, con prezzi di manodopera da Terzo mondo, e qualità del lavoro bassissima.

3° tempo

Ultima ma non ultima parte, i carrozzieri presenti potranno conoscere di persona i garanti di Oxygen Gestione Sinistri, che sono a disposizione per mostrare e illustrare la piattaforma. Così che i carrozzieri comincino a utilizzarla.

Padova 26 settembre “SHERATON PADOVA HOTEL & CONFERENCE CENTER
CORSO ARGENTINA 5 – 35129 PADOVA – Contatti +39 049 8998174”.

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