Il Garante della concorrenza accende un faro su UnipolSai, Generali e Allianz: secondo l’Authority, i tre colossi della Rc auto avrebbero messo in piedi un sistema di pratiche commerciali scorrette. L’Antitrust vuole vederci chiaro ed il 26 novembre 2020, sono state condotte ispezioni nelle sedi delle tre compagnie assicuratrici, in collaborazione con la Guardia di Finanza.
I punti essenziali della vicenda sono tre, tenendo presente che il condizionale è d’obbligo.
1) UnipolSai, Generali e Allianz avrebbero realizzato una pratica commerciale aggressiva. Un ostacolo al diritto dei consumatori danneggiati. Ossia alle vittime di incidenti stradali. Che non potevano accedere agli atti dei fascicoli dei sinistri. Quale la strategia delle tre compagnie? Comportamenti dilatori e ostruzionistici. E ingiustificato diniego alle istanze presentate. Così, i consumatori non conoscevano le modalità di gestione della propria richiesta e i criteri di quantificazione della cifra proposta. Con possibili risarcimenti iniqui.
2) Generali e Allianz avrebbero ostacolato l’esercizio dei diritti che derivano dal contratto di assicurazione Rc auto. Come? Richiedendo documentazione ritenuta necessaria per la liquidazione del danno. Eppure, i clienti avevano già trasmesso tutto al liquidatore della compagnia. Risultato: violazione dei tempi previsti dalla legge per l’espletamento della procedura liquidativa. Insomma, rimborsi tardivi.
3) UnipolSai e Generali avrebbero realizzato una pratica commerciale ingannevole: niente criteri di quantificazione del danno nella fase di formulazione dell’offerta risarcitoria. Oppure nessuna motivazione che spiega il rifiuto del risarcimento. Quindi, i danneggiati non potevano decidere con cognizione di causa se accettare la proposta di risarcimento della compagnia o rifiutarla.
Si resta in attesa della difesa delle tre compagnie. Vedremo cosa emergerà dalle indagini. Se le “accuse” del Garante fossero confermate, saremmo di fronte a risarcimenti iniqui e tardivi.
Il problema base è la materia Rc auto, straordinariamente complessa. Con regole, stratificazioni di normative, cavilli. Qualunque sia il danno di cui si è vittima, era, resta e sarà sempre di enorme importanza per il consumatore valutare l’aiuto un esperto di infortunistica stradale.
Pronti via, dopo l’incidente che si subisce senza colpa, si parte da una posizione di enorme vantaggio per la compagnia. La quale gestisce il sinistro. Di fronte, un consumatore che ovviamente non potrà mai e poi mai sapere con la massima precisione quali siano i suoi diritti e come farli valere.
La procedura di risarcimento diretto, introdotta con il D.lgs. 209/2005 ed il DPR esecutivo n. 254/2006, s’è rivelata una sciagura per i danneggiati. E un vero affare per le compagnie. Da quella data, è l’assicurazione della vittima che risarcisce il cliente nel caso di sinistro con soli due veicoli coinvolti (in pratica i sinistri di massa). Il debitore che decide in totale autonomia quanti soldi dare al creditore. Una stortura procedurale e normativa che fa dell’Italia un caso unico al mondo.