
Le Compagnie, i soliti lobbisti, ci provano ancora e ci proveranno sempre.
Questa volta intervengono al Senato (Legge Bilancio) e alla Camera (Decreto Fiscale) presentando 5 pericolosi emendamenti volti a limitare gravemente i diritti del danneggiato. Attacchi odiosi, anzi odiosissimi ai diritti dei danneggiati. Attacchi, che come sempre, devono essere necessariamente contrastati. Devono essere fermati.
Ecco le richieste dei lobbisti assicurativi che potrebbero trasformarsi in realtà: decadenza dal risarcimento per richieste danni formulate ad oltre 90 giorni dal sinistro, incompatibilità punitive per i Giudici di Pace, ancora limiti ai testimoni, anche nei sinistri con lesioni, limiti alla competenza territoriale in RCauto e, infine, il bersaglio grosso: pagare i danni unicamente per quanto ritenuto “congruo”. E chi decide la “congruità”?
Di seguito un articolo esaustivo da IlCarrozziere.it
“Ci risiamo! E’ in atto, nei corridoi del Parlamento, un pericoloso attacco a consumatori e carrozzieri.
I lobbisti assicurativi si scatenano mentre i confederati dormono. Come sempre.
Nel clima di assalto alla diligenza di ogni fine anno non potevano mancare anche questa volta i tentativi di infilare nella Legge di bilancio (in discussione al Senato) e nel Decreto Fiscale (alla Camera) pericolosi emendamenti filo assicurativi.
Stavolta i lobbisti hanno preparato 5 emendamenti contro i consumatori, i carrozzieri e, questa è una novità, anche contro i Giudici.
Con la scusa della lotta alle frodi i lobbisti vorrebbero nell’ordine:
– estendere anche ai sinistri con lesioni le assurde norme sui testimoni ora da indicare entro termini diversi da quelli previsti nel processo civile; i testimoni infatti si indicano nel processo al giudice e non prima al debitore;
– introdurre un’allucinante norma ammazza risarcimenti; se non fai la richiesta danni entro tre mesi perdi il diritto (la chiamano decadenza ) modificando in maniera assurda e arrogante il codice civile che oggi prevede una prescrizione del diritto che è biennale;
– ostacolare il danneggiato che voglia far causa restringendo i criteri che consentono di scegliere il luogo dove instaurare la lite, con una norma discriminatoria che si applica solo agli incidenti stradali;
– intimidire i i Giudici di Pace impedendo a quelli tra loro che sono avvocati di assisterei cittadini contro qualsiasi compagnia di assicurazione, inventandosi di sana pianta una pretesa incompatibilità che non esiste nemmeno per i Giudici onorari di Corte d’Appello
Ma come al solito sono i carrozzieri la vera ossessione dei lobbisti: la legge concorrenza non è stata evidentemente digerita e l’intervento assicurativo è pesante e gravissimo.
Le imprese assicurative chiedono infatti di modificare l’articolo 149 bis del Codice delle Assicurazioni che prevede la liceità della cessione di credito introducendo una norma assurda volta a consente all’assicuratore di pagare quando e come vuole.
Si chiede, infatti, ma solo nel caso di “riparatore scelto dal danneggiato” che il pagamento sia subordinato alla possibilità per l’impresa di effettuare accertamenti necessari a verificare la congruità della spesa.
Per essere chiari: non si tratta della possibilità di periziare il veicolo, già prevista per legge, ma di un gravissimo attacco diretto nei confronti di migliaia di imprese artigiane.
A quali accertamenti, ripetiamo non sul danno ma sulla “congruità della spesa”, si riferisce l’assicuratore debitore?
Pretende forse, ma solo per i danni non riparati dai propri fiduciari, di bloccare i pagamenti con sistematiche pretestuose procedure di riscontro, in violazione di tutte le norme e di tutti i termini di legge già esistenti?
Oppure pretende di verificare i bilanci delle aziende artigiane e i rapporti con i fornitori e ricambisti, cercando così la scusa per tagliare i costi orari che la giurisprudenza ora riconosce agli indipendenti quando congrui con le medie di mercato?
E i sedicenti rappresentanti confederati, che hanno passato gli ultimi due anni a braccetto con le imprese assicurative giocando a fare gli statisti tra tavoli, tavolini e protocolli non hanno nulla da dire? E se tacciono è perché non ne sanno nulla, o perché sono d’accordo anche loro nello scodellare questa minestra immangiabile a migliaia di carrozzieri in quanto perché pensano sia utile ai soliti assurdi progetti di fiduciariato di massa? Invitiamo tutti i carrozzieri a prendere contatto immediatamente con i propri parlamentari di riferimento per sventare questo pericolosissimo attacco”.
Noi siamo una carrozzeria indipendente e vorrei testimoniare che essere indipendenti non è rubare soldi alle assicurazioni o diventare ricchi per le liquidazioni che vengono fatte . Questo martellamento per cui le assicurazioni vogliono fidelizzare le carrozzerie in cambio di aumento di lavoro creano solo lavori per lo più male eseguiti , insoddisfazione del cliente e soprattutto quello che non riesco a capire è che vogliano comandare nelle nostre attività. Forse dovrebbero aprire fare più attenzione di come vengono truffati dalle carrozzerie fiduciarie in termini di lavori eseguiti e di ricambi non montati.
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