Sicurezza stradale

Arriva il #TUTOR 2.0 – detto anche l’occhio intelligente

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Cari automobilisti sono attivi i nuovi tutor. Il nuovo sistema di controllo della velocità, infatti, da oggi 25 luglio, sarà attivato su almeno 30 tratti autostradali italiani.

Ecco perché il vecchio sistema Tutor è stato disattivato

foto 1In Italia, ad oggi, sono stati installati 333 Sistemi Tutor per il monitoraggio della velocità, distribuiti su 3.100 km di autostrada e collocati su 242 tratti da essi controllati; tale sistema però, è stato bloccato per un conflitto giuridico tra l’azienda che lo ha brevettato, ossia la CRAFT, e la Società Autostrade per l’Italia (ASPI) che lo ha adottato.

Era il 2006 quando la CRAFT srl, portò in tribunale la Società Autostrade per l’ Italia, con l’accusa di aver contraffatto il sistema che era appunto di sua creazione.

Solo il 10 aprile del 2018, però, arriva la decisione della Corte di Appello di Firenze che sentenzia che il dispositivo installato da Autostrade per l’ Italia, è una copia contraffatta del brevetto della CRAFT, piccola azienda della Toscana, che appunto ha inventato tale sistema di controllo della velocità.

Ed il 21 maggio 2018, contro la richiesta di Autostrade per l’Italia di sospendere l’esecuzione della sentenza, la Corte di Appello di Roma decide il blocco totale e immediato dei Tutor.

Ad inventare il sistema è il tecnico Romolo Donnini che lo brevetta e lo propone nel 1989 al costo di 3 Miliardi di Lire, ad Autostrade per l’Italia, la quale lo testa su alcuni tratti, esprimendo il suo interesse all’acquisto, con una offerta di 300 Milioni di Lire, cioè il 10% della richiesta di Donnini. L’accordo, dunque non si raggiunge.

Nel 2005 è Autostrade per l’Italia a lanciare il Tutor, e a quel punto la CRAFT, di Romolo Donnini, legittimo inventore del sistema e titolare del brevetto, porta in giudizio la società, vincendo, a distanza di molti anni, la causa.

La Corte di Appello di Roma ha, poi, nella sentenza a favore di Romolo Donnini, anche imposto ad Autostrade per l’Italia di astenersi di fabbricare, commercializzare e utilizzare il sistema, violando il brevetto dell’inventore. In più la CRAFT non può chiedere alcun risarcimento ad Autostrade per l’Italia, ma solo di acquistare il brevetto, affinché il dispositivo possa essere adottato ai fini della sicurezza stradale.

Il Tutor 2.0:  l’occhio intelligente

foto 3Il vero nome del nuovo Tutor è SICVe-PM che sta per “Sistema Informativo per il Controllo della Velocità con Tecnologia PlateMatching”. Il termine indica che il riconoscimento del veicolo non è più basato sulla lettura ottica, in Ocr, dei caratteri della targa, ma su immagini comparative che catturano le caratteristiche fisiche del veicolo in entrata e in uscita; per essere più chiari, il sistema utilizza un vero e proprio codice di tipo informatico atto ad individuare, senza errore, il numero di targa del veicolo, distinguendo lettere, numeri e spazi vuoti tra un carattere e l’altro, e componendo una stringa di riconoscimento in entrata e una in uscita; dal confronto di entrambe le stringhe, attraverso opportuni calcoli, si arriva alla identificazione certa del veicolo). Il sistema, omologato il 31 maggio 2017 dal MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti), è stato sviluppato da Autostrade Tech che fa capo ad Autostrade per l’Italia.

Come funziona

Mentre il vecchio sistema rilevava solo la targa dei veicoli, il Tutor 2.0 rileva oltre alla targa anche il tipo di veicolo in transito (automobile, autocarro, motocicletta, autobus, ecc..) e fotografa anche la parte posteriore intercettando gli adesivi presenti sul retro del veicolo come ad esempio il nome e il logo dell’azienda, quello del limite di velocità presente su alcuni veicoli, ed ancora la forma delle luci posteriori, in maniera tale da evitare che il computer incorra in errore nel riconoscimento del veicolo, non arrivando così a punire il trasgressore.

I due portali vengono posizionati ad una distanza che va dai 10 ai 25 km l’uno dall’altro, a seconda dei tratti autostradali destinati al monitoraggio.

A terra sono presenti delle spire ossia dei sensori (funzionano come fotocellule) che comunicano, al sistema, il passaggio del veicolo, così da fotografarlo, sia in entrata che in uscita (data e ora).

foto 4.jpgSe la velocità media tenuta dal veicolo è superiore al 5% del limite ammesso, il conducente viene sanzionato; se la velocità rimane entro il limite, la foto viene subito eliminata. La collocazione dei nuovi Tutor, come da decreto ministeriale, è disposta dalla Polizia Stradale in accordo con Autostrade per l’Italia o altro gestore della strada, e non è previsto lo spegnimento degli altri dispositivi di controllo della velocità già in uso, quali gli Autovelox fissi e mobili (che sono 110) e i Telelaser e gli Scout Speed (che sono 329).

Per finire..

Tra i primi tratti autostradali interessati al monitoraggio della velocità media col nuovo Tutor ci sono: la A1 Milano-Napoli; la A3 Napoli-Salerno, la A14 Bologna-Taranto, la A4 Torino-Trieste, la A24 Roma-L’Aquila-Teramo e la A7 Milano-Genova.  I primi Tutor 2.0 sono attivi su 30 tratti autostradali e man mano si completerà l’attivazione dei restanti 303 dispositivi, così da arrivare al pieno regime di funzionamento.

Disegni sul funzionamento del nuovo sistema

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Foto di copertina: garyperkin / 123RF Archivio Fotografico

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