Lavoro, Mondo Perito

Quale futuro per il PERITO ASSICURATIVO?

Perito

Con la Legge n. 166 del 17 Febbraio 1992 nasceva il Ruolo Nazionale dei Periti Assicurativi per l’accertamento e la stima dei danni ai veicoli a motore ed ai natanti soggetti alla disciplina della legge 24 dicembre 1969. Il Ruolo veniva istituito e tenuto presso il Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato. Successivamente con il Decreto legislativo 7 settembre 2005 n. 209 (Codice delle Assicurazioni) ed in seguito disciplinato dal regolamento Isvap (ora Ivass) n. 11 del 3 gennaio 2008, il Ruolo veniva trasferito presso l’ISVAP (ora IVASS), che stabiliva le procedure di iscrizione, di cancellazione e re-iscrizione dei Periti Assicurativi nonché le relative forme di pubblicità per il pubblico accesso al Ruolo.

Al momento, con il D.L. n. 95 del 6 luglio 2012 – convertito dalla Legge n.135 del 7 agosto 2012 – la tenuta del Ruolo Periti Assicurativi è stata trasferita a Consap.

Il Perito Assicurativo attualmente presta la sua opera in prevalenza per le Compagnie di Assicurazioni.

La recente normativa ha, di fatto, modellato una figura professionale che corre il grave rischio di essere strumento alla mercé delle Lobbies. La legge, dovrebbe, a mio giudizio, tutelare invece l’autonomia dell’operato di ogni singola categoria professionale. Ogni perito assicurativo dovrebbe, dunque, poter effettuare una libera stima dei danni ed il conseguente valore del risarcimento.

Il decreto legislativo n. 145/2013 contiene, tra gli altri, aspetti preoccupanti anche in tal senso! Cosa accadrà al Ruolo dei Periti Assicurativi se il decreto dovesse essere convertito in legge nella sua formulazione originaria? Con tali modifiche le Compagnie Assicurative avranno la possibilità concreta di evitare la messa a disposizione della perizia.

Se così avvenisse ci troveremmo davanti uno scenario carico di problematiche. In Italia dunque, le Assicurazioni potrebbero “gestire” un sinistro stradale anche senza la preventiva stima del danno da parte di un tecnico abilitato. Diversamente dall’Italia, il nord Europa attribuisce grande rilievo all’operato del perito tanto da consentire la riparazione presso le Officine secondo le “condizioni” ed al prezzo stabilito dal perito.

Perché in Italia addirittura si sta tentando di fare a meno della perizia? A chi fa comodo questa situazione?

Perché gli assicurati ed i danneggiati appaiono “ostaggi” delle Compagnie assicurative e faticano a farsi riconoscere il giusto risarcimento?

Inoltre, chi tutela realmente la figura del perito assicurativo, che attualmente è a rischio estinzione?

Viene spontaneo domandarsi il perché di una così scarsa tutela. Viene da chiedersi come mai non ci siano stati interventi in precedenza. Ha ancora un senso versare un contributo alla Consap?

Cosa accadrà ad una intera categoria di professionisti che corre seriamente il rischio di scomparire? Un lento e costante tentativo di sminuire queste professionalità li vede ormai privati della possibilità di valorizzare il proprio operato. I più vengono a volte considerati quali “fotografi” idonei alla mera documentazione dell’immagine del danno. La realtà dovrebbe essere ben diversa. Vi è il mondo un grande bisogno di esperti e di operatori capaci di analizzare le situazioni e proporre rimedi. Perché non riqualificare questa professione, adattandola a tante nuove esigenze e rendendola utile e utilizzata?

I periti assicurativi non potranno mai lavorare con serenità e competenza, se riceveranno lavoro e compensi da un committente “pressante” come la Compagnia assicuratrice che “esige” una perizia che sia in media con i “costi”, rispettando i “tempi di consegna” e magari con una buona “definizione” del danno e quant’altro! Ma con parcelle sempre al ribasso e guai a lamentarsi! Si rischia di essere “scaricato” in un baleno.

Se, invece, il perito assicurativo o il ricostruttore intervenissero sulla scena del sinistro stradale, si potrebbe ottenere una migliore valutazione dell’accaduto che garantirebbe la diminuzione delle controversie, limitando sensibilmente anche le truffe. Quante controversie giudiziarie in meno, quanti incidenti falsi evitati, quanta precisione e velocità nel risarcimento! Tutto questo a vantaggio dei consumatori, con consequenziale riduzione dei premi assicurativi, o comunque dovrebbe!

Detto questo Vi informo che con Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale m. 22 del 28.01.2014, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fissato il contributo di vigilanza per il 2013 cui i periti assicurativi sono tenuti a versare per il mantenimento dell’iscrizione nel Ruolo tenuto dalla CONSAP. Sono tenuti al pagamento di euro cinquanta (€. 50,00) i periti assicurativi iscritti nel ruolo alla data del 30.05.2013. Le modalità di pagamento ed i tempi di scadenza verranno determinati dalla CONSAP.

Infine, per gli aspiranti periti assicurativi è attivo sul sito della CONSAP il link per effettuare la domanda online di ammissione all’esame per l’idoneità alla professione di Perito Assicurativo.

Potete leggere le istruzioni cliccando qui oppure per accedere direttamente alla pagina e registrarsi all’applicazione web ed effettuare contestualmente la domanda di iscrizione clicca qui.

In bocca al lupo.

L.M.

Pubblicità

5 pensieri su “Quale futuro per il PERITO ASSICURATIVO?”

  1. negli anni ottanta quante battaglie per la istituzione del R.N.P.A., oggi le compagnie di assicurazione in collaborazione con alcuni loro ……… stanno cercando di distruggere una professione, che, quando fatta in scienza e coscienza senza pressione di terzi, “super partes”, garantirebbe all’assicurato e/o danneggiato un equo risarcimento dei danni.
    la figura del P.A. dovrebbe essere riqualificata, potrebbe essere chiamato dalle autorità Carabinieri, Polizia Stradale, polizia Municipale ecc. ……, ad intervenire sul luogo del sinistro, ricostruire la dinamica e valutare i danni.
    in questo modo le autorità potrebbero dedicarsi a vicende più urgenti e delicate, mentre il P.A. professionista preparato a rilevare gli incidenti stradali farebbe un ottimo lavoro mettendo a disposizione delle compagnie assicurative un elaborato che le metterebbe in condizione di liquidare in tempi brevi i danni, evitando lunghi e costosi contenziosi.

    "Mi piace"

  2. salve Sig Luigi grande e la sua professionalita’ in quello che dice ma bisogna ammettere che fiduciari di compagnie sono sempre gli stessi periti cioe voglio dire i nuovi periti come me da qualche anno entrata in questa realta’ nn trova uno sbocco lavorativo
    voglio dire perche’ un fiduciario di compagnia deve avere 10 aSsicurazioni da gestire e tanti incarichi .non solo vanno a fare pure le C.T.U e delle volte mandano i loro scagnozzi nn so se mi sono spiegato nn solo questi fiduciari prendono altri fotografi cosi io gli chiamo senza titolo dove il suo nome e seduto dietro una scrivania e nn vengono controllati ma se la compagnia ti ha dato il mandato a te perche’ mandi anche qualcuno che nn ha titolo prima cosa, seconda cosa nn sarebbe meglio che le compagnie dessero mandATI AI SINGOLI PERITI cosi lavorerebbero tutti
    con la distinzione almeno di quelli come me che nn scrivono contro loro a propio nome grazie per l’attenzione Antonio Nazzaro

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.