Il presidente dell’AICIS, Marco Mambretti, con un comunicato stampa chiede chiarimenti sulle ultime novità che riguardano la problematica del rilievo degli incidenti stradali per i quali sarebbe all’ordine del giorno la possibilità di affidare l’accertamento degli incidenti “non gravi” a personale privato che abbia seguito un corso di formazione e sia inserito in determinati elenchi.
L’AICIS (Associazione Italiana Consulenti Infortunistica Stradale, i cui iscritti sono abilitati ai sensi di legge per l’accertamento e stima dei danni derivanti dalla circolazione stradale e seguono iter d aggiornamento ed approfondimento tecnico continui) fa rilevare che la problematica era già stata affrontata con una soluzione idonea a garantire legalità e professionalità in ben due progetti di legge presentati nel corso della precedente Legislatura da rappresentanti dei due principali partiti facenti parte dell’attuale coalizione di Governo: PD e PDL.
Redatti dall’On. Alberto Fluvi del PD e dall’attuale Ministro dell’Agricoltura On. Nunzia De Girolamo e depositati alla Camera dei Deputati con le proposte di legge n. 3486 e n. 4639, volevano affidare a una figura professionale già esistente che ha superato una prova pubblica d’idoneità su materie quali fisica, topografia, diritto della circolazione, delle assicurazioni, nozioni di diritto pubblico e privato ed altro, dopo aver completato un tirocinio biennale presso un perito già abilitato, ed a cui assegnare anche le funzioni d’incaricato di pubblico servizio e quindi tutti gli obblighi civili e penali derivanti dalla funzione e ancor meglio specificati nelle proposte di legge (previa ulteriore formazione e iscrizione in apposito elenco specialistico), la funzione di “coadiuvare, integrare o sostituire le autorità” “nella rilevazione degli incidenti stradali” “su richiesta delle medesime”.
Alla luce di quanto sopra l’AICIS invita il Governo a voler rivisitare la prima impostazione data alla problematica nella stesura del Decreto Legge sulla Razionalizzazione della Pubblica Amministrazione facendo riferimento anche alla Norma UNI 11472 sul Rilievo degli Incidenti Stradali, rendendosi disponibile per ogni approfondimento e/o confronto.
Ai fini della sicurezza della circolazione stradale e sull’esempio di quanto già avviene in paesi quali la Francia e il Belgio, l’AICIS ribadisce inoltre la necessità di modificare l’art. 80 comma 7 del Codice della Strada in merito alle revisioni straordinarie e l’art. 12 comma 2 del Codice della Strada inserendo che può essere delegato in tutto o in parte ai periti abilitati, il ritiro della carta di circolazione e la sua consegna, entro 48 ore, agli organi di polizia stradale qualora la riparazione del veicolo risulti tecnicamente non conveniente o il veicolo abbia subito danni alla scocca, agli organi di guida, di sospensione, di frenatura e/o di sicurezza.”
Presidente AICIS
La raccolta delle prove: un compito di alta responsabilità e professionalità
La raccolta delle prove, in caso di incidente, è un’attività delicata che richiede non solo attenzione ai protocolli presenti sui moduli a corredo del rilevatore, ma soprattutto conoscenza di come gli elementi raccolti costituiscano prova indiziaria per poter ricostruire la meccanica di un incidente il più possibile vicina alla realtà dei fatti.
Sebbene l’immaginario comune ci porti a credere che le attività ricostruttive vengano effettuate dagli organi di polizia, va chiarito, una volta per tutte, che il compito di questi ultimi è limitato ai soli rilievi e che le attività di ricostruzione sono già da tempo demandate dall’autorità giudiziaria a professionisti capaci di valutare gli elementi raccolti, secondo precise regole e le leggi della fisica. Va da sé, che migliore sarà la raccolta delle prove nella fase dei rilievi e maggiore sarà la possibilità di dare precisione alla ricostruzione degli eventi. E’ indiscutibilmente impossibile costruire il tetto di un fabbricato senza solide fondamenta!
In altre parole, l’attività di rilievo non può essere dissociata dalle capacità ricostruttive. Da diversi anni, Aicis non chiede di sostituire la figura del perito a quella delle autorità ma di poter affiancare le stesse nella fase dei rilievi, dando peraltro la possibilità di poter ottemperare alle diverse incombenze che gravano sulle forze dell’ordine in caso di incidente: regolamentazione e dissoluzione del traffico, coordinamento dei soccorsi, protezione delle prove sulla scena dell’incidente dalla contaminazione data dallo stesso traffico e dai dannosissimi curiosi. Anche per l’agente più attento, prestare la massima concentrazione sulla raccolta delle prove, non è compito facile.
Ognuno deve essere consapevole che, dal rilievo dell’incidente, può dipendere la giusta attribuzione dei diritti del danneggiato che spesso si ritrova a dover affrontare lunghi contenziosi, non riuscendo sempre ad ottenere quanto dovuto nella giusta misura.
La carenza di forze di polizia da impiegare sul campo, le quali potrebbero ottimizzare i tempi per poter essere maggiormente presenti sulle diverse zone di intervento, potrebbe essere alleggerita dall’ausilio dei periti assicurativi che, nel loro bagaglio di conoscenze tecniche, annoverano gli incidenti stradali al primo posto. L’esercizio di perito assicurativo, che si ricorda non essere un dipendente delle compagnie di assicurazione, poiché tale circostanza farebbe cadere in un paradossale conflitto d’interessi, è possibile dietro il superamento di un esame di stato, le cui materie sono alla base delle attività ricostruttive e dei rilievi in caso di incidente stradale.
Sulla base di tali argomenti, il presidente Aicis Marco Mambretti ha emesso il comunicato riportato di seguito affinché il legislatore penda buona nota per la composizione di una normativa che presti realmente attenzione al consumatore e alle problematiche in essere fino ad oggi sul tema degli incidenti stradali.
Ufficio di Presidenza Aicis
Bravo…Presidente Marco Mambretti….
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