Voler comprendere cosa è accaduto oggi al Governo, quale sia la reale portata dei provvedimenti adottati significa compiere uno sforzo notevole. La consultazione dei numerosissimi siti di informazione online non riesce a soddisfare la legittima curiosità, la legittima aspettativa di poter finalmente realizzare quali siano i contenuti. Nell’indecifrabile calderone di succulente pietanze poste a cottura si rischia l’indigestione..e già questo potrebbe scoraggiare, siamo pur sempre in quaresima. Gli stomaci forti possono rischiare e tentare di scovare qualche notizia in più e così, superata la bollente tematica jobs act, sorvolata “la fascia C” con salvezza dello sprovveduto cittadino pronto ad arraffare farmaci ovunque si trovino, dopo il coup de théâtre dello scippo compravendite ai notai, ed il regalino agli avvocati liberi di “socializzare”..se proprio si insiste bhè sì, qualcosa si trova! Eccoci e rieccoci davanti ad una nuova e sbrilluccicante offerta: consumatore, cittadino bramoso di sconti sulla Rca auto è il tuo momento, finalmente avrai ciò che meriti! Già perché due righe che millantano scontissimi di fine saldo con la velatissima e flebile necessità di sottoporsi preventivamente a controlli d’ogni genere che, diciamocelo, sono sempre per il tuo bene, papà governo te li concede.
Infondo, rinunciare a quei 5 o 6 diritti che il vetusto codice civile prevedeva che sarà mai? E’ la modernità della rottamazione. Tu vuoi davvero uno sconto? Basta rinunciare a pochi fondamentali diritti ma poi vedrai che risparmio! Ora, se proprio qualche ingordo vuol proprio leggere l’intero testo, e davvero non teme conseguenze, attenda pure: il decreto attuativo è in arrivo. Già il decreto attuativo, verrebbe da chiedersi quasi cos’è. I miei antiquati manuali di diritto sembrano aver mancato questo utile strumento renziano. Velocizzare il processo che conduca alla luce le tante ipotesi di legge in attesa di riflettori da svariate legislature sembra la strada dell’attuale premier. E così la scelta è quella di adottare atti che possono essere sia decreti delegati, sia regolamenti, sia atti amministrativi generali, con i quali si dà attuazione a un certo provvedimento legislativo. Dunque un atto che ha la funzione di definire le misure necessarie ad attuare una legge. Ovviamente questo risulta l’escamotage perfetto quando è necessario gestire materie spinose. In questi casi, quindi, la legge rinvia ad altri atti le scelte di dettaglio che non possono essere (o non si vuole siano) compiute dal Parlamento. Prosegue la consuetudine abusata di sfornare decreti legislativi che, a volte stralciati a volte accantonati, tornano a riproporre lo strapotere dei soliti noti. Sembra superfluo ora analizzare le scelte stilistiche, quel che invece è chiaro, e certamente utile, è il grande cambiamento apportato anche oggi: la reintroduzione di norme che ogni legislatura che si rispetti porta avanti strenuamente, quelle pro lobbies assicurative. La Carta di Bologna rimane il punto di partenza, rappresenta il riferimento, costituisce la forza di tutti coloro i quali continuano ad informare e ad affermare che una riforma di diritto, equilibrata e civile è possibile.
Elena Bove
L’ha ribloggato su PERITI AUTO http://www.peritiauto.it.
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Una scelta di questo tipo sembra ricalcare gli 80 euro destinati ai lavoratori in busta paga, solo per assicurarsi un’altra legislatura. Ma la politica non si fa così… la politica si fa nel rispetto della legge..facendo in modo che da essa non ci si discosti affinché i diritti di tutti rimangano tutelati…i compromessi non si fanno a danno dei diritti.. a quel punto non sono compromessi ma… accordi sottobanco.. Chi vuole tutto ciò mira solo a rimanere dove sta con gli appoggi che gli sono stati promessi. http://www.fabiobergamo.it
E’ inutile studiare diritto per anni per poi fallire, da stupidi, miseramente.
FABIO BERGAMO
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Fabio. È una pazzia enorme quella che sta compiendo il governo. Favori esemplari alle lobbies. Gli unici contenti stamattina sono Confindustria e Ania. Il sig. @Renzo sarà soddisfatto.. Lui si schiera apertamente dalla partw dei più “deboli”.
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Il diavolo si nasconde nei dettagli. All’art 7 del DDL concorrenza si è integralmente sostituito l’art 139 del Codice delle assicurazioni private dove alla lettera a) sono stati riportati i valori originari monetari pari ad euro seicentosettantaquattro virgola settantotto senza tenere conto che quell’importo con il passare degli anni è stato aggiornato con diversi D.M. tra cui l’ultimo D.M. 20 Giugno 2014 ha rivalutato il predetto importo a settecentonovantacinque euro e novantuno centesimi . Lo stesso dicasi per quanto previsto alla lettera b) laddove è indicato l’importo originario di euro trentanove virgola trentasette mentre gli importi rivalutati dal medesimo D.M. citato sono pari a quarantasei euro e quarantatre centesimi. Stante la fissazione autoritativa degli importi qualora il DDL venisse approvato come da bozza pubblicata gli importi risarcitori risulterebbero irragionevolmente inferiori rispetto a quanto rideterminato con i D.M di aggiornamento. Probabilmente ciò lo si deve a negligenza degli uffici legislativi che hanno copiaincollato gli articoli originari omettendo di modificare gli importi del 2005. A pensar male è stato un voluto regalo alle compagnie assicurative che vederebbero diminuire gli esborsi risarcitori per il danno da microlesioni che – come è noto -rappresentano la maggior casistica di indennizzi liquidati.
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