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Anomali sequestri all’italiana..

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Italia.

Milano-Roma. A bordo di un Italo 500 persone. Un viaggio come tanti. In apparenza.

A trenta chilometri da Roma, però, tutto cambia.

Un guasto che, di fatto, tiene prigionieri i suoi passeggeri, per ore, in una galleria.

Ore ed ore per ottenere soccorsi. Per uscire da quella galleria e non in treno.

Può capitare un guasto, è ammissibile un disagio o una serie di disagi. Ma la macchina dei soccorsi in Italia come al solito ha presentato non poche lacune… Eppure eravamo a soli 30 km da Roma, non in mezzo al mare o sul cucuzzolo della montagna.. qualcuno di queste parti dirà: “tutta colpa della Raggi”.

Qualcosa ha funzionato ed è lì che va il mio pensiero, il mio ringraziamento.

All’esiguo equipaggio (un macchinista, il capotreno, 1 assistente e un tutto fare).

Ai due agenti di polizia e qualche addetto della RFI (pervenuti dopo 4 ore…).

Ai passeggeri, a loro in particolare, ai miei compagni di sventura, che si sono comportati con estrema civiltà ed hanno dimostrato una enorme solidarietà (5 ore prigionieri non è stato semplice).

E poi un pensiero va chi ha progettato ed a chi ha realizzato gallerie completamente sprovviste di qualsiasi sistema di sicurezza e di evacuazione (manco na lampadina e na via de fuga..).

Proprio pochi giorni fa Report, la trasmissione di RaiTre, affrontava questi temi: “la sicurezza ferroviaria in Italia”.

I pensieri, allora, diventano ancora di più.

Perché, ad oggi, si continua a viaggiare “in bilico” tra interventi inadeguati (che tendono unicamente a mascherare il reale status quo di una rete che grida e che necessita di interventi manutentivi importanti) ed episodi, piccoli incidenti, che non sempre vanno a finire sulle testate giornalistiche.

Non aspettiamo che accada ancora!

Non attendiamo l’emergenza. È già emergenza!

Un sequestro di ore non si risolve solo con il risarcimento integrale del costo del biglietto.

La sicurezza deve essere per tutti e non affare per pochi!

 

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