Si è svolta lo scorso sabato, come ogni primo sabato di Marzo, l’Assemblea annuale dell’Aicis.
Vagliate le questioni istituzionali, diversi sono stati gli argomenti trattati: dai problemi di comunicazione tra Periti e mandanti assicurative, al rispetto del codice deontologico su scala europea nell’esecuzione delle perizie su incarico delle imprese assicurative. È unanime il richiamo al principio secondo cui il perito, non potendo considerarsi formalmente terzo, in quanto chiamato ad operare da una delle parti, nel suo modus operandi debba comunque applicare la tecnica con deontologia ed indipendenza, segnalando le pressioni che tendono a condizionare il proprio operato tecnico, che deve essere conforme al concetto proprio di equità, al fine di garantire il giusto risarcimento per il danneggiato e, allo stesso tempo, il corretto esborso da parte della compagnia. Il che dovrebbe garantire anche gli assicurati che non hanno incidenti.
Sul punto del legame tra equo risarcimento, costo del sinistro, costo della polizza, AICIS ritiene che dovrebbero essere introdotti protocolli di riferimento da parte del legislatore, per permettere che il contenimento del costo sinistri possa avere effetti favorevoli sui premi di RCA e non solo sui bilanci delle Compagnie.
La figura peritale è essenziale nella lotta contro le frodi assicurative ed Aicis è parte attiva della commissione anti-frode costituita da anni in seno alla Fiea (Federazione Internazionale degli Esperti Automobilistici), volta alla reciproca comunicazione tra gli esperti delle organizzazioni dei vari paesi aderenti alla Federazione, rispetto ad eventuali pregressi sinistrosi occorsi ai veicoli che vengano a trovarsi coinvolti in sinistri oltre i confini del proprio paese d’origine.
In parallelo, nel recente incontro tra i vertici Aicis e Fiea, l’associazione italiana ha assunto l’impegno a diffondere tra i Periti Assicurativi l’uso di segnalare la necessità di demolizione materiale, oltre alla radiazione dai registri di immatricolazione, per i veicoli tecnicamente irreparabili, al fine di limitare il commercio internazionale di relitti che, soprattutto su richiamo delle istituzioni dei paesi orientali dell’Europa, vengono spesso rimessi in circolazione in condizioni di precaria sicurezza.
A breve, la Direzione Nazionale dell’Aicis, per mezzo dei responsabili degli organismi regionali, diffonderà a tutti i periti associati e non le linee guida da adottare affinché le iniziative anti-frode, per la sicurezza e per l’indipendente applicazione della tecnica, si diffondano con omogeneità tra tutti gli esperti d’automobile.
Fonte: AICIS, Ufficio Stampa
L’ha ribloggato su PERITI AUTO http://www.peritiauto.it.
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