Attualità

Sicurezza stradale: Italia MOLTI proclami POCHI fatti!

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Ci siamo già occupati qualche mese fa del tema della sicurezza stradale: “Il Governo deve intervenire sulle norme vigenti nell’interesse “comune!“.

Mi ha colpito l’ennesimo fatto di cronaca accaduto domenica all’alba sulle nostre strade (Auto fuori strada. Il guidatore muore sul colpo, gravissimo il passeggero). 

Volevo farvi notare l’inadeguatezza delle barriere stradali, c.d. “protezioni passive”, nel punto d’impatto dell’autovettura. Ancora una volta voglio ribadire che l’art. 1 del Codice della Strada cita quanto segue: “La sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato”.

L’Italia resta SEMPRE un passo indietro rispetto ai Paesi del Nord Europa. Non si fa alcun passo avanti concreto per l’attuazione di un piano di riorganizzazione delle strade urbane ed extraurbane. Ci troviamo in un era dove la tecnologia è in continua evoluzione; infatti, i veicoli vengono studiati e progettati migliorando sempre più i sistemi di sicurezza passiva (airbags, abs, esp, scocca a deformazione controllata, ecc.) per la protezione degli occupanti. È sempre più diffuso, inoltre, l’uso di sottoporre i nuovi veicoli a prove di crash test effettuate da organismi indipendenti e sovranazionali, ad esempio in Europa dall’EuroNCAP, per valutare oggettivamente il grado di protezione offerto dai moderni veicoli.

Non migliorano i sistemi di sicurezza passivi delle Strade. Basti pensare che sulle strade urbane ed extraurbane, sono presenti sistemi di sicurezza passivi, obsoleti, insufficienti o, in alcuni casi addirittura assenti!
In quel punto bastava adottare un terminale protettivo anti-intrusione (c.d. attenuatore d’urto) per limitare i danni agli occupanti del veicolo. Ecco qualche esempio del tipo:

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