
Rientro da un breve viaggio, sei ore in auto.
Tempo sufficiente per riflettere su una parola che ultimamente è molto di moda: l’𝗶𝗻𝗰𝗼𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮.
C’è chi si prodiga e lavora per un obiettivo comune.
C’è chi si prodiga e lavora con determinazione per il proprio risultato, mascherato da buone intenzioni.
Poi ci sono i paladini del “noi”, che al primo posto mettono “io”.
Tutti fanno una scelta.
C’è chi parla di etica, ma agisce per interesse.
Chi si riempie la bocca di parole come collaborazione, condivisione, comunità…
Ma alla resa dei conti, contano i numeri. O peggio: solo se stessi.
Strada facendo, ho poi capito che l’incoerenza è una forma “elegante” di opportunismo.
E più è sottile, più è pericolosa.
Per carità, non è sbagliato avere obiettivi. Tutti li abbiamo.
Ma è ipocrita tradire i valori in nome del proprio tornaconto.
E alla lunga, chi osserva… capisce. Sempre.
Il vero valore emerge quando ciò che diciamo e ciò che facciamo camminano insieme.
Quando l’impegno verso gli altri non è solo una frase ad effetto, ma una direzione concreta, in ogni occasione.
Essere coerenti non è facile.
Richiede ascolto, verità, e a volte anche rinunce.
E’ proprio lì che nasce la fiducia. Quella vera.
In un mondo che corre, 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲̀ 𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗿𝗮𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮.
È ciò che ci rende autentici. Credibili. Umani.
LM